Editoriali
E ora si riparta! Con fiducia (ancora del tutto da riconquistare). Serve un altro acuto domenica
Serata incoraggiante per la Fiorentina che accede ai quarti ed elimina i greci del Panathinaikos. Sperando che sia scattata la scintilla
La Fiorentina riesce a passare il turno di Conference League contro il Panathinaikos e approda ai quarti di finale. Ma guai a pensare che il più sia stato fatto. Anzi. Il grosso della fatica arriva adesso. Non tanto perché domenica arriva al Franchi la Juventus, piuttosto perché, senza ripartenza in campionato e proseguimento (almeno fino all’ultimo atto) del cammino in Europa, la stagione resterebbe assai deludente.
Le premesse, d’altronde, erano altre. La prima parte di stagione aveva ulteriormente fatto pensare che ci fosse di che sperare. Il mercato di gennaio ha dato a Palladino ulteriori rinforzi. Ma il recente trend avuto dalla Fiorentina in Serie A è stato disarmante. L’obiettivo della Champions League, unico vero traguardo che permetterebbe di fare un salto di qualità, sembra ormai lontanissimo. Anche l’Europa League, ad oggi, non sarebbe stata raggiunta. A meno che non arrivi una sequela di risultati importanti da qui a fine stagione, oppure che la Fiorentina riesca a sollevare al cielo quella ‘maledetta’ Conference che nei due anni precedenti è sfumata sul più bello.
Fiducia? Non troppa. Basterebbe ripensare alle recenti prestazioni (Verona, Lecce, Monza, Atene). A meno che la vittoria col Panathinaikos, più che meritata nonostante una ripresa in parte sofferta, non dia a questa Fiorentina la spinta decisiva. Più a livello mentale, rispetto a tutto il resto. E’ vero che, finalmente e per la prima volta, Palladino avrà il gruppo quasi interamente a disposizione per questo finale di stagione (toccando ferro), ma alcuni aspetti non sembrano correggibili: negli ultimi mesi questa squadra ha spesso giocato solo parti di gara, restando a lungo in balia di ogni avversario; idee tattiche e schemi di gioco se ne sono visti pochissimi, per cui spesso si spera quasi interamente nei singoli. Queste cose, ormai, difficilmente potranno cambiare da qui al termine della stagione. Ma a dire il vero non ci sono neppure mai state, nemmeno quando la Fiorentina vinceva partite su partite (otto di fila in campionato, filotto da record). Lì, oltre a partite eccezionali di De Gea e Kean, c’era compattezza, solidità, ritmo e tanta testa (senza voler ritornare sul ko di Bove). Cose che negli ultimi mesi si sono viste solamente a sprazzi, come col Pana poche ore fa.
Tutto è ancora possibile. Già da domenica. In fondo questa Juventus è tutt’altro che impossibile da battere. O almeno, visto che Motta ne ha perse solamente 2 in tutto il campionato, da strappargli punti. Molto starà alla Fiorentina. La ferocia con cui è entrata in campo coi greci la squadra viola è ciò che le si chiede. Magari non per tutti i 90’, quello sarebbe impossibile e impensabile. Ma, intanto, si spera che quanto accaduto giovedì sia il primo passo verso una ripartenza.
Nessuno a Firenze ha mai mangiato un calciatore o un allenatore. Se c’è del diffuso malumore è perché questa rosa ha dei valori, tutti glieli riconoscono. Ma vanno dimostrati e messi sul campo. Serve subito un altro acuto, domenica, con la Juventus. Per forza. L’approdo ai quarti di Conference si spera abbia dato la scossa. Ma non può certo bastare. La piena fiducia è ancora da conquistare, andrà fatto coi fatti, ovvero con punti e prestazioni.