Braccio di ferro tra Chiesa e la Fiorentina: Commisso non molla, ma va convinto il ragazzo, impresa tutt’altro che scontata. Altrimenti è rottura
Inutile cadere dal pero: il caso Chiesa era nell’aria. Le indiscrezioni da Torino, il silenzio assordante di Federico e famiglia. Il tutto contrapposto dalle continue dichiarazioni della nuova proprietà volte a ribadire un solo concetto: Chiesa non si muove da Firenze.
La questione oggi è letteralmente esplosa. La volontà del classe 1997 sembra chiara: come raccolto da LaViola.it, il giocatore ritiene concluso il suo percorso a Firenze. La Fiorentina, d’altro canto, non intende cedere di un millimetro. Le dichiarazioni del ragazzo nell’intervista di ieri sera a Class CNBC lasciano tutto aperto: “Tratteremo tutte le questioni del caso attorno a un tavolo”. Con tre anni di contratto, in teoria ci sarebbe ben poco da trattare. Indizio neanche troppo celato che rivela la volontà del giocatore di voler lasciare la Fiorentina. E ancora: “Ogni decisione è rimandata”. Insomma, siamo solo all’inizio.
Le disquisizioni dei tifosi si sprecano. C’è chi vorrebbe la rottura totale. Vedere Chiesa in tribuna per 3 anni, pur di non dargliela vinta. Una vendetta morale che poco ha a che fare con il calcio attuale, visto che una società come la Fiorentina non può permettersi di perdere a zero un giocatore come il classe 1997, che sia oggi o la prossima stagione. Non servirebbe neanche a Chiesa, che l’anno prossimo vuole disputare l’Europeo con la Nazionale. Oppure, la rottura totale potrebbe fare il gioco della Juventus, con la Fiorentina rassegnata a cedere il figlio d’arte ai bianconeri pur di non vedere il suo valore ridimensionato e pur di non generare un enorme caso mediatico che si protrarrebbe almeno per un’intera stagione.
C’è chi preferirebbe lasciar partire Chiesa, prendere i soldi e con essi costruire una squadra più forte. Ci sarebbe da chiedersi quanto più forte, dato che i prezzi vertiginosi sparati a Pradè in questi giorni di certo aumenterebbero nel momento in cui la Fiorentina disponesse di un portafogli più capiente.
Ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, dato che la verità sembra però essere una sola. Commisso si è esposto davvero molto: non ha fatto alcuna promessa ai cronisti e ai tifosi, perché il suo mantra consiste nel non fare promesse che non può mantenere. L’eccezione è stata fatta proprio per Chiesa, visto che ha ripetuto in tutte le salse che intende trattenerlo alla Fiorentina almeno per una stagione. Dunque, a prescindere da come la si pensi, pare assai improbabile che Commisso si rimangi la parola data sull’unica promessa fatta alla piazza. Quanto gli costerebbe in termini di credibilità agli occhi dei tifosi?
L’unica soluzione che sembra possibile è convincere Chiesa a rimanere a Firenze almeno un’altra stagione con un atteggiamento da professionista. Ricucendo lo strappo che si sta consumando. E magari convincerlo anche a prolungare il contratto con annesso ritocco dello stipendio. Impresa tutt’altro che scontata, vista la situazione chi si è venuta a creare. Il rinnovo, poi, oggi sembra un miraggio. La Fiorentina ha l’ultima parola, forte di un contratto lungo. Ma avrebbe tanto da perdere nel trovarsi in casa il giocatore più forte della squadra demotivato perché con la testa altrove, o peggio, in collera con la proprietà.
La Fiorentina dovrà incontrare anche Enrico Chiesa, passaggio fondamentale per capire come si svilupperà la questione. Perciò, fino al rientro della squadra a Firenze la questione rimarrà sospesa e i nervi non si rilasseranno. Al di là delle uscite davanti alla telecamera, l’atmosfera è tutt’altro che pacifica negli States.
Commisso e Barone si sono ritrovati a dover gestire un problema più grande di ciò che si aspettavano, vista la poca esperienza in materia di calcio europeo. Il caso Chiesa è apertissimo, occorrerà aspettare ancora diversi giorni prima di conoscerne l’epilogo. E non è affatto detto che non lascerà strascichi.
Di
Marco Zanini