Quando Edin Dzeko arrivava in Premier League al City per 35 milioni di euro via Wolfsburg, Nikola Kalinic lasciava la Premier passando dal Blackburn al Dnipro a costo 0. Era l’estate del 2011, e Paulo Sousa era già volato in Ungheria per guidare il Videoton dopo essere rimasto stregato dai movimenti del croato pur non avendolo allenato in Inghilterra. Intrecci curiosi. Che oggi portano tutti e tre a trovarsi di fronte, martedì sera, all’Olimpico.
Dkezo è avanti a Kalinic in classifica cannonieri. 15 i gol del bosniaco, 10 quelli del croato restando solo alla Serie A. Estendendo il conto alle varie coppe Dzeko sale a 22, Kalinic a 14. Un gap che si allunga, in favore dell’attaccante della Roma, ma che si accorcia drasticamente nel computo del totale della stagione e mezza che entrambi hanno vissuto in Italia. 69 partite giocate da Dzeko, per 32 reti. 70 partite giocate da Kalinic per 27 reti.
Media reti, dunque di 1 gol ogni 2,59 partite per il centravanti viola, di 1 ogni 2,16 per quello romanista.
C’è poi un altro dato da tenere in considerazione. Se è vero che Dzeko è avanti a Kalinic quest’anno, è altrettanto vero che per un attaccante ciò che conta è anche la percentuale realizzativa in base alle occasioni avute a disposizione. E qui il gap è esponenzialmente favorevole a Kalinic. Dzeko, infatti, è il calciatore che ha effettuato il maggior numero di tiri in porta in Serie A quest’anno: 56 solo per rimanere alle conclusioni nello specchio che diventano 98 in totale. Kalinic, invece, ha effettuato 40 tiri totali (esclusi respinti) di cui 26 nello specchio. Media reti dunque: 1 gol ogni 2.6 tiri nello specchio, 1 gol ogni 4 tentativi totali per Kalinic. 1 gol ogni 3,7 tiri nello specchio, 1 gol ogni 6,5 tiri totali per Dzeko.
Il gol parla la lingua dell’est. Nikola tornerà al centro dell’attacco viola Martedì sera all’Olimpico dopo i calcioni rimediati con il Genoa. E contro Dzeko sarà supersfida del gol. Sperando per i colori viola che Kalinic si confermi Re Mida, e Dzeko sprecone. Ma anche che allo stesso bosniaco arrivino meno palle giocabili del solito, ed al croato qualcuna in più.
Di
Gianluca Bigiotti