Il bosniaco porta a Firenze la sua straordinaria interpretazione del ruolo di centravanti. Sarà un maestro per Moise Kean e Roberto Piccoli
La classe e l’eleganza nascondono sempre l’età. Vale in ogni campo, anche in quello da calcio. È il caso di Edin Dzeko, che ha deciso di riportare la sua straordinaria interpretazione del ruolo di centravanti in giro per gli stadi della Serie A. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
REGISTA OFFENSIVO. Sono passati ormai dieci anni dal suo sbarco a Roma, per la sua prima avventura in Italia. Bastò qualche mese per capire che non andava valutato soltanto per i gol, ma anche e soprattutto per lo splendido lavoro di regista offensivo. Fu allora che conquistò i tifosi e, naturalmente, gli allenatori. Perché accanto a Edin giocano tutti bene e la manovra trova sempre uno sbocco.
MAESTRO. La Fiorentina ha deciso di dare a Dzeko la cattedra dell’attacco: Gli allievi saranno Moise Kean e Roberto Piccoli. È una fortuna, perché un master come questo non gli ricapiterà probabilmente più. I due attaccanti italiani, giovani ma non più giovanissimi, potranno imparare davvero tanto perché il bosniaco sa fare davvero qualsiasi cosa: i gol, ovviamente, ma anche gli assist, le sponde, le aperture. I piedi sono splendidi, ma la testa ancor di più: vede prima il gioco. Qualità che non perdi neanche a 39 anni, anzi emerge in modo ancora più evidente, a prescindere dal minutaggio.
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Redazione LaViola.it