Lazio-Fiorentina è anche Lotito contro Della Valle. Obiettivo della Fiorentina è tornare davanti nelle gerarchie, come un tempo
C’è stato un tempo in cui “vi meritate Lotito e Tare” era un’espressione di scherno. Rivolta principalmente a quanti criticavano la gestione Della Valle, che comunque otteneva risultati migliori di quelli del patron laziale. Ma poi il meccanismo si è invertito. Soprattutto in tempi recenti. Lotito e la Lazio sono riusciti a fare quel salto di qualità che invece a Firenze negli anni di Montella non si è riusciti a fare. Anche perché Gomez e Rossi sono scorie che pesano ancora sui conti della società viola. E per liberarsene è servita tutta l’abilità di Corvino per ripianare i vari buchi di bilancio accumulati. E c’è il dettaglio (non da poco) trofei in bacheca: 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe da una parte, sponda capitolina, zero dall’altra.
Anche se i più attenti ricorderanno come nell’era DV la Fiorentina abbia partecipato con costanza a Champions League ed Europa League, mentre i laziali spesso chiudevano esimi in classifica. Ma poi Tare e Lotito sono riusciti a fare un salto in avanti che i viola invece non sono riusciti a fare.
Col ritorno di Corvino, e Pioli stesso lo ha ribadito negli ultimi giorni, l’obiettivo dichiarato della famiglia Della Valle era riuscire nel medio-lungo termine a costruire una squadra in grado di tornare dove era nell’era Prandelli e Montella. E tornare dunque a sovvertire le gerarchie che negli ultimi anni hanno visto la Lazio diventare la Fiorentina e viceversa. E la scalata nel monte ingaggi, ad esempio, testimonia che la società di Lotito ha fatto un passo in avanti notevole, arrivando a permettersi stipendi come quelli di Immobile e Milinkovic Savic, il primo arrivato a 2,5 milioni netti, il secondo ad oltre 3 milioni. E la Fiorentina, invece, con la politica dei tagli, solo adesso sta iniziando a rimettersi in scia potendo così permettersi di trattenere calciatori come Chiesa, e con rinnovi importanti in vista per i vari Simeone, Veretout e via discorrendo con sensibili aumenti di ingaggio per tornare, appunto, a poter essere competitivi per almeno il 4°-5°6° posto.
E quest’anno potrebbe già essere quello buono per l’avvicinamento anche in classifica. Forse, ancora, per il sorpasso, manca qualcosa a questa Fiorentina. Ma è altrettanto vero che fin qui, la squadra di Inzaghi, è sembrata leggermente inferiore rispetto alle annate passate. E poi c’è l’impegno europeo che potrebbe far perdere punti ad una rosa forte, sì, ma non certo imbattibile.
La gara dell’Olimpico di domenica potrebbe già essere, dunque, uno scontro diretto. Che fino a qualche settimana fa sembrava cosa impossibile, mentre adesso pare più verosimile. Almeno è quello che fino ad oggi ha detto il campo. Le scorie del derby perso dai biancocelesti e la gara di Europa League a Francoforte, potrebbero dare una mano alla squadra di Pioli. L’occasione è di quelle ghiotte. Per l’oggi, ma anche per il domani. Perché se è vero che quanto a trofei, al momento, pare difficile poter raggiungere i successi di Lotito per i Della Valle, è altrettanto vero che l’obiettivo, intanto, è quello di rimettere la testa davanti. Con un occhio attento ai conti, come entrambi hanno sempre avuto. Ma la differenza tra una e l’altra proprietà sta forse nel fatto che quando c’era da osare da una parte lo si è fatto, dall’altra ci si è provato, purtroppo rimanendo scottati. Rossi e Gomez, appunto. Solito tasto. Anche se qualcosa di più poteva essere fatto. Solito tasto anche questo. Così come forse, in altri tempi, una voce più forte ed una maggiore presenza in Lega poteva dare una mano, cosa che a Roma con Lotito è successo, mentre a Firenze no. Salvo l’inversione di tendenza di questi ultimi giorni.
Intanto l’oggi, che dice Lazio-Fiorentina, con un occhio al domani. Obiettivo chiaro: rimettere la testa davanti e, soprattutto in modo stabile.
Di
Gianluca Bigiotti