Come riporta Benedetto Ferrara su La Repubblica, Prandelli esonerato anche dall’Al Nasr, Montella litiga con i tifosi, Sousa è sparito E Rossi? In Bulgaria. Manuale per colui che non vuole troppi problemi della vita: se proprio devi lasciare la Fiorentina, beh, fallo col sorriso e una stretta di mano amichevole. Diciamo che è meglio così per tutti, e soprattutto per la tua carriera di allenatore. No, non è una maledizione, di sicuro è pura casualità, ma è anche la prima cosa che è venuta in mente a tanti quando è arrivata la notizia del licenziamento di Cesare Prandelli, saltato dalla panchina dell’Al Nasr, la squadra di Dubai che era andato ad allenatore dopo aver aspettato invano offerte da club italiani. Un esonero imprevisto, anche se gli ultimi risultati della squadra araba avevano un po’ innervosito la proprietà del club.
E così Cesare Prandelli, icona della prima Fiorentina dell’era Della Valle, quella ambiziosa che vinceva ad Anfield e veniva derubata dal Bayern Monaco, torna a casa in attesa di novità. Per lui, che con Diego Della Valle e Mario Cognigni non si lasciò tra sorrisi e abbracci, il dopo Firenze non è stato una discesa. La sua Nazionale era partita bene, ma il naufragio brasiliano con le dimissioni cotte e mangiate ne hanno un po’ appannato l’immagine. Per non dire dell’esperienza turca al Galatasaray, con strascichi polemici e promesse non mantenute da parte della società. E ora l’addio a Dubai, il tutto dopo la beffa della stretta di mano con Lotito, la certezza di una panchina alla Lazio e una telefonata promessa e mai arrivata. C’è chi dice che niente sia un caso, ma non esistono conferme, se non nel fatto che ai tempi la sua chiamata in Nazionale fu in qualche modo favorita anche dalla proprietà della Fiorentina, che preferiva il suo ex allenatore lì piuttosto che su una panchina concorrente.
Chissà. Certo che anche gli altri non sono messi bene. Montella se n’è andato via dopo la rottura con Cognigni e da allora anche la sua immagine di rampante ambizioso dal gioco brillante e coraggioso si è offuscata. Dopo la Samp l’aeroplanino avrebbe dovuto decollare in prima classe col Milan e invece si è trovato a terra, prima cacciato e poi rinato a Siviglia prima di perdere il derby e fare i conti con la rabbia dei tifosi. E Paulino l’emussionale? Si parlava di Juve, di Milan e di chissà cosa. Beh, alla fine ha dovuto accettare i milioni cinesi e sparire dai radar pure lui, anche se il tempo, come per Montella, darà i suoi verdetti. Certo, anche se non litighi magari non ti va alla grande. Sinisa era in grandi rapporti con Corvino e Cognigni e fu mandato via solo per disperazione, collezionando in seguito esoneri e critiche. Delio il boxeur invece allena in Bulgaria e nessuno parla più di lui. Nemmeno se gli parte un destro. Già.
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Redazione LaViola.it