Intervista sul Corriere dello Sport-Stadio al centrocampista viola arrivato alla corte di Iachini a gennaio
Alfred Duncan si racconta al Corriere dello Sport-Stadio: “Essere un giocatore della Fiorentina mi riempie d’orgoglio. Sogno di vincere e di poter calcare di nuovo in palcoscenico internazionale“. L’Europa League l’ha conosciuta col Sassuolo, tra qualificazioni e girone, ma un infortunio alla caviglia gli impedì di essere protagonista
Alfred Duncan, come è cambiata la sua quotidianità?
“È cambiato tutto, soprattutto nelle piccole cose: le nostre abitudini sono state stravolte. Non mancano solo gli allenamenti, ma anche il portare i bimbi al parco o a prendere il gelato”.
Quale la prima cosa che le ha detto Iachini?
“Che era contento di ritrovarmi e poi che c’era subito da lavorare tanto. Alla prima convocazione mi ha schierato subito titolare: ha grande fiducia e ne sono contento“.
E in questi giorni il tecnico che cosa vi ripete?
“Ci sentiamo spesso. Lui, come la società, ci danno spesso parole di conforto. Ci incita a seguire il programma di lavoro dato, a tenerci in forma perché sarà fondamentale farci trovare nelle migliori condizioni“.
Atleticamente, sarà complicato riprendere dopo tanto tempo di inattività sul campo?
“Stiamo facendo tutti il massimo. Cerco di allenarmi il più possibile a casa, anche se non è la stessa cosa. Come ha detto Iachini, ci vorranno circa 3 o 4 settimane per tornare in una condizione tale da disputare una partita. E dovremo stare stare molto attenti agli infortuni“.
Come immagina il primo giorno di ritorno al centro sportivo?
“Sarà bellissimo e strano, perché le condizioni non saranno di totale normalità. Dovremmo imparare a convivere con controlli e monitoraggi continui, ma almeno potremo a tornare a fare quello che più ci piace, e questa sarebbe già una conquista“.
E la prima partita che si giocherà?
“Ci sarà immensa gioia nel tornare in campo a lottare per i tre punti, ma sarà tutto diverso perché, quasi sicuramente, le partite saranno a porte chiuse. Senza i tifosi sarà sempre un’emozione dimezzata“.
Questa stagione iniziata col Var potrebbe finire senza: per voi cosa cambia?
“Sarebbe strano poter esultare subito per un gol senza dover aspettare (ride, ndc), ma la sicurezza e la salute devono venire al primo posto. Ci è voluto un po’ per abituarci al Var, ora potremmo dover fare il percorso inverso“.
Condivide l’idea del taglio degli ingaggi?
“Queste sono decisioni collettive, non è il singolo che può indicare la strada. Le varie componenti troveranno un accordo per il bene di tutti“.
Col trasferimento a Pescia ha conosciuto la famiglia Giusti. Cosa rappresentano per lei?
“Sono legatissimo a loro. Mi hanno permesso di crescere e di continuare ad inseguire il mio sogno. Mi hanno accolto come un figlio. Loro per me sono una famiglia, e Pescia è la mia casa. Anche per questo l’ingaggio da parte della Fiorentina mi ha inorgoglito“.
Davvero sognava di fare il giornalista politico o economico?
“Si, è vero. Sono una persona curiosa e mi piace imparare, studiando anche le persone. Bisogna saper essere corretti, insomma tutto questo mi spingeva a studiare per farlo“.
Quale il “valore” che prima di questa pandemia lei ha sempre messo al primo posto?
“Per me valori sono sempre stati quelli della famiglia, del rispetto, del lavoro, della solidarietà. Non passeranno mai di moda, come l’altruismo. Adesso, dobbiamo essere grati a tutti quegli eroi, come medici, infermieri, volontari e forze dell’ordine che stanno dando tutto in questa battaglia. Dobbiamo rispettare le regole ed aiutarli, proprio per questo è da lodare l’iniziativa messa in piedi del Presidente Commisso e dalla Fiorentina, Forza e Cuore“.
Duncan ha un sogno sportivo nel cassetto?
“Io sogno di poter vincere qualcosa, un giorno, e di poter calcare nuovamente il palcoscenico europeo. Mi auguro poi che la routine quotidiana possa essere restituita a tutti, sconfiggendo il Coronavirus“.
Di
Redazione LaViola.it