Il nodo stadio imperversa a Firenze, ma oggi si festeggia il Viola Park. Stasera Fiorentina-Inter: sfida proibitiva anche per le assenze dei viola, ma c’è tanto spirito di rivalsa
A Firenze non si è parlato molto di calcio nella settimana che ha preceduto la sfida contro l’Inter. La chiusura del calciomercato e la questione infrastrutture hanno rubato la scena rispetto al big match coi nerazzurri ormai giunto alle porte. Sono soprattutto i fatti inerenti a Viola Park e nuovo stadio ad aver attirato l’attenzione generale. In direzioni quasi opposte.
POLITICA SCHIERATA. Da una parte c’è lo stadio. L’incontro Commisso-Nardella e la successiva presa di posizione di Giani, sollecitata dallo stesso presidente gigliato, hanno ribadito ciò che sembrava il segreto di Pulcinella. La scena politica fiorentina e toscana, fin dal tramonto dell’ipotesi Mercafir, è compatta verso il restyling, ora pubblico, dello stadio Franchi. Nessun veto alle idee di Commisso, che però nelle prossime settimane dovrà prendere la decisione definitiva.
CAMPI IN SALITA. Per prendere in considerazione l’idea dello stadio a Campi e far partire un iter burocratico fin qui inesistente occorre che la Fiorentina presenti un progetto dettagliato, volto anche a superare le arcinote criticità che i terreni di via Allende si portano dietro. I vantaggi di uno stadio nuovo e di proprietà per la Fiorentina sarebbero ben più corposi rispetto a una ristrutturazione del Franchi limitata dai vincoli architettonici, ma la posizione dei terreni di Campi rende la decisione molto complicata.
FRANCHI IN POLE. L’ipotesi Franchi resta dunque la più probabile per il futuro della Fiorentina; sebbene, come ricordato da Rocco, si incontri il rischio sia di trovarsi di fronte a tempistiche ancor più lunghe rispetto a quelle necessarie per costruire uno stadio ex novo a Campi Bisenzio. Nel caso si optasse per il Comunale, la Fiorentina potrebbe trarre profitto dai nuovi esercizi commerciali che sorgeranno. Un volume di esercizi risicato rispetto a ciò che si potrebbe fare costruendo una cittadella a Campi Bisenzio, seppure in una zona (riecco il nodo logistico) molto distante dal centro di Firenze e prossima a un noto centro commerciale. La politica si è schierata, ora si attende la decisione di Commisso. Il presidente della Fiorentina sta prendendo tempo perché, prima di spendere soldi per un progetto, vuol capire la reale fattibilità dell’ipotesi Campi.
VIOLA PARK, CI SIAMO. Nel frattempo, Rocco batte un colpo importantissimo con il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli. Oggi si terrà la cerimonia di inaugurazione dei lavori. Una cerimonia simbolica, perché mancano ancora alcuni permessi – in pratica delle formalità – per iniziare ufficialmente i lavori, ma dal forte impatto emotivo. Tra poco più di un anno Firenze e la Fiorentina si godranno il più grande capolavoro che Commisso ha portato in dote con la sua presidenza. Un centro sportivo all’altezza di quelli dei top club europei. La prima grande infrastruttura di proprietà della Fiorentina. Su questo tema c’è davvero poco da discutere e tanto da applaudire.
VERSO L’INTER. Ma il campionato dei viola ha ancora tanto da dire, anche se purtroppo le ambizioni sono ben più rasoterra di quel che si potessero aspettare i tifosi ai nastri di partenza della stagione. Oggi è la giornata di Fiorentina-Inter. I nerazzurri hanno inferto ai viola due delle più cocenti delusioni della stagione: la rimonta subita negli ultimi minuti nella gara di andata e la sconfitta maturata all’ultimo minuto dei supplementari in Coppa Italia. In entrambe le gare, per gran parte del match la Fiorentina non aveva sfigurato, anzi. Ma alla fine il bottino pieno se lo sono portati a casa gli uomini di Conte.
Inutile ribadire che la differenza di valori sulla carta è davvero impressionante, molto più di ciò che si sia visto in campo nei due precedenti sopracitati. I nerazzurri a livello di nomi sono forse la squadra più forte di tutta la Serie A, avendo a disposizione sia un undici titolare di enorme valore che una panchina stellare. Proprio la panchina ha fatto la differenza nei due incroci stagionali coi viola, con l’Inter che è uscita alla distanza grazie alla qualità degli uomini subentrati.
OLTRE LE DIFFICOLTÀ. Non c’è un modo per contrastare questa differenza, se non con l’intensità e l’attenzione. Oltretutto, la Fiorentina arriva al match del Franchi senza due pilastri come Castrovilli e Milenkovic e con un Ribery in dubbio. Per spuntarla contro la corazzata nerazzurra, Pezzella e compagni non possono che tirar fuori una prestazione al limite della perfezione, mostrando grande sacrificio da parte di tutti fino al 90’ e manifestando una capacità di soffrire che non lesini l’intraprendenza palla al piede. Magari facendo leva sull’orgoglio e lo spirito di rivalsa di un gruppo gigliato che contro l’Inter ha visto per due volte di fila sfumare il sogno dell’impresa negli ultimi istanti di partita.
L’anno prossimo con tutta probabilità sarà rivoluzione, ma Cesare Prandelli spera ancora in una riconferma da parte di Commisso. Il presidente gigliato l’ha detto chiaro e tondo: la meritocrazia con lui vale più di ogni altra cosa. L’eventuale riconferma di Cesare potrebbe passare anche dai risultati ottenuti nei big match come questo.

Di
Marco Zanini