Editoriali
Due settimane alla ripresa: a che punto è la Fiorentina?
Cinque vittorie e un pareggio nelle amichevoli, condizione in crescita: alcuni singoli in evidenza, altri da rivedere. La stagione (ri-)entrerà subito nel vivo
Mondiale finito, Natale alle porte e due settimane alla ripresa della stagione. Sembrava una sosta infinita (e in effetti lo è stata), nel bel mezzo del campionato, ma ormai la preparazione invernale entra nella sua fase conclusiva. Si tornerà presto a giocare ogni tre giorni, tra una classifica di campionato da provare a scalare, l’inizio della Coppa Italia e gli impegni europei da febbraio. Ma a che punto è la Fiorentina?
CON LA TESTA GIUSTA. Il campo ha raccontato di una squadra che pare davvero fortemente motivata a recuperare il terreno perso nella prima parte di stagione. Non solo i risultati delle amichevoli invernali (5 vittorie e 1 pareggio fin qui, con avversari sì modesti come Arezzo e Always Ready, ma anche contro formazioni europee come Rapid Bucarest, Bastia e soprattutto Borussia Dortmund e Monaco), ma anche le prestazioni spesso sono state confortanti. Soprattutto con la testa di chi non vuole lasciare niente al caso. Insomma, poche distrazioni: segnale giusto. Se si vuole davvero recuperare terreno a gennaio, c’è da ripartire subito con il piede giusto.
UP & DOWN. E poi la condizione, dei singoli e di squadra, che sembra buona. Mancano due settimane a Fiorentina-Monza, ma anche negli ultimissimi impegni le gambe non sono sembrate imballate. Il campo ha raccontato di giocatori che stanno provando a strappare pareri positivi a Italiano dopo tante panchine: da Ranieri ai giovani, in particolare Bianco, ma non solo. Fino a Benassi, il cui destino pare però segnato (ma non si sa mai…). Ikonè è parso ‘in palla’, Bonaventura con la voglia di trascinare. Si è visto poco invece Maleh, fermato anche una forma influenzale, mentre chi ancora non ha convinto è stato Cabral. Parecchio indietro nei primi test, progressivamente ha fatto vedere qualcosa in più, ma i gol non sono arrivati. Tanta buona volontà, ma scarsi risultati. Un film che si sta ripetendo.
DA RECUPERARE. Là davanti, poi, Jovic è tornato da una settimana dopo un Mondiale quasi da spettatore: deve mettere condizione nelle gambe ancora. Al pari di Milenkovic. E se i vari Igor, Mandragora, Biraghi, Saponara e Dodo (ancora indietro) hanno potuto lavorare da inizio sosta con Italiano, affinando anche i movimenti per il nuovo modulo, Kouame si è dovuto fermare per un problema di lombalgia, mentre Barak è stato provato oltre che trequartista anche nei due di centrocampo. Duttilità che potrà risultare utile in qualche circostanza, chissà (variabile tattica alla pari dello Jovic seconda punta visto contro il Monaco). Mentre ancora non hanno rivisto il campo Gonzalez e Sottil: Nico potrebbe rientrare a cavallo di inizio 2023, sul secondo i tempi sono più lunghi. E Castrovilli? L’obiettivo, dopo aver iniziato ormai da un po’ a lavorare in gruppo, era di fargli giocare qualche spezzone nella seconda metà di dicembre, chissà che contro il Lugano mercoledì non possa essere l’occasione giusta. Ma nessuno ha voglia di rischiare, ovviamente. Infine Venuti, fermo ai box per un problema muscolare.
SUBITO NEL VIVO. Tutto questo in attesa di Amrabat. Uomo-immagine della Fiorentina al Mondiale. Tornerà a fine dicembre a Firenze, sarà da valutare il suo stato fisico dopo gli sforzi in Qatar: non ha saltato neanche un minuto nelle sette partite disputate, giocando anche sotto infiltrazioni. Poi dovrà ritrovare anche la condizione dopo le vacanze. Insomma, molto difficile averlo al 100% contro il Monza il 4 gennaio: un problema non da poco per Italiano. All’alba di un mese che vedrà la Fiorentina giocare anche contro il Sassuolo (il 7 in casa), la Samp (il 12 al Franchi in Coppa), la Roma (il 15 fuori), il Torino (il 21 in casa) e la Lazio (il 29 fuori). Insomma, si inizierà subito a fare sul serio, con i viola chiamati a recuperare terreno in campionato dopo i 19 punti racimolati nelle prime 15 partite.
MERCATO IN ATTESA. E poi il mercato. Da casa Fiorentina la linea sembra chiara: non ci sono ruoli in cui intervenire in fretta. I veri acquisti vengono considerati Castrovilli, Gonzalez e Sottil, giocatori che Italiano non ha quasi mai avuto nella prima parte di stagione. Tutti e tre potrebbero e dovrebbero rientrare entro fine gennaio, ma è chiaro che difficilmente potranno essere subito al top, mentre intanto la stagione entrerà, come si è visto, subito nel vivo. Tant’è, la strada è tracciata. Anche se in uscita qualcosa si muoverà per accontentare gli ‘scontenti’ (Zurkowski, Gollini, forse Maleh) e quindi di conseguenza qualcosa potrebbe accadere anche in entrata. Magari più avanti, se ci saranno le classiche ‘occasioni’ di mercato. Mentre intanto la società ha ribadito la fiducia in Cabral, che in un anno ha fatto poco per dimostrare di valere gli oltre 15 milioni spesi per prenderlo. Insomma, niente acquisti-lampo come era stato a gennaio 2022, o come era avvenuto in estate. Queste settimane sono servite per contatti e scouting (compreso il viaggio di Burdisso in Qatar), ma ad oggi si fa fatica a parlare di piste ‘calde’ in entrata, tanto che lo stesso Pradè ha allontanato anche le opzioni Sabiri e Pereyra. La Fiorentina ripartirà quindi come ha finito a novembre, con un nuovo modulo, pochi esterni a disposizione (con un Ikonè però in netta crescita) e con l’incognita Amrabat. Ora il Lugano, poi tanti allenamenti e il test in famiglia con la Primavera del 30 dicembre insieme ai tifosi. Tra due settimane si riparte. E si tornerà a giocare, praticamente, sempre ogni tre giorni.