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Due settimane a San Siro, mezza squadra da definire. Test contro Gomez con tanti dubbi

Il conto alla rovescia prosegue, inesorabile. Meno quindici all’esordio di San Siro, contro l’Inter. Prima di campionato, impegno ufficiale ricco di carica emotiva tra ex e contro ex. Eppure, mezza squadra da definire, per la Fiorentina. Pioli continua il proprio lavoro con il materiale a disposizione, domani si chiuderà la seconda fase di ritiro in Germania. Ma che manchi ancora molto, per definire la squadra titolare della nuova Fiorentina, è evidente a tutti.

Lo sa la società, lo sa Pioli, lo sanno i giocatori. Una rosa incompleta, eppure il silenzio sul mercato è quasi assordante. Il tecnico ha lavorato sin qui con molti giovani, qualche pezzo che è più esubero che parte integrante del gruppo. “Ci aspettavamo tutti qualche giocatori in più, se lo aspettava anche la società. Sappiamo che mancano 5-6 giocatori, speriamo di averli il prima possibile. Non resta che aspettare”, ha detto qualche giorno fa il capitano e leader Astori. Un terzino, almeno un centrocampista, un esterno e una punta. Tutti in grado di poter fare da titolari, più altre 2-3 alternative.

Difficile lavorare così, a livello fisico e di impostazione di gioco. Difficile poi preparare anche il primo impegno ufficiale della stagione. A San Siro mancherà Chiesa per squalifica, con Saponara e Badelj che potrebbero non farcela a livello fisico (qualche speranza in più per il croato, ancora indietro il trequartista). Pioli, insomma, si appresta alle prove generali contro il Wolfsburg (ultimo test vero prima di Milano) con mezza squadra intrisa di dubbi. Contro l’Inter la formazione viola potrebbe recitare: Sportiello, Tomovic/Gaspar, Hugo, Astori, Maxi Olivera, Veretout, Cristoforo/Sanchez, Rebic, Hagi, Zekhnini, Babacar.

Non certo un undici incoraggiante, per l’esordio stagionale. Contro un’Inter che avrà Borja Valero e Vecino, che sta per chiudere per Emre Mor, così come per il terzino Dalbert, e che vedrà rientrare in avanti Icardi. La speranza è che davvero a cavallo di Ferragosto possano arrivare 2-3-4 giocatori che possano fare i titolari, magari già pronti per scendere in campo. Intanto, il countdown avanza, e gli obiettivi di mercato sfumano. Emre Mor, una bella idea per il dopo Bernardeschi, andrà proprio in nerazzurro. Kranevitter, buon centrocampista, destinato allo Zenit. Per Simeone si fa avanti il Tottenham, e comunque il suo futuro è legato a Kalinic. Un altro bel punto interrogativo per Pioli. Mentre Eysseric è sempre più ‘novella dello stento’.

Domani intanto la sfida a Gomez, Blaszczykowski e compagni. Mario e Kuba, chissà cosa penseranno a non ritrovare praticamente nessun ex compagno sul terreno all’AOK Stadion. E a vedere una Fiorentina fatta di giovani e giovanissimi e giocatori con pochissime (o zero) gare di Serie A sulle spalle. Pioli, invece, continua a testare una Fiorentina che non potrà essere quella vera. Tanto lavoro e buona volontà nel ritiro viola, ma l’intenzione sarebbe stata quella di provare la formazione titolare nella sfida contro i tedeschi. Invece, a quattordici giorni dal debutto ufficiale, in campo ci andrà una Fiorentina ‘provvisoria’. Con il ‘solito’ Chiesa-Hagi-Zekhnini dietro a Babacar, la formazione-tipo vista contro Bari e Sporting Lisbona. Il massimo che può prevedere oggi la Fiorentina. Esperienza per i più giovani e integrazione ‘forzata’ per i nuovi arrivati. Aspettando rinforzi… quasi come Godot.

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