Nove gare di Serie A e la Conference. Domenica Palladino sfida l’allenatore con cui ha sempre perso
Con nove giornate alla fine del campionato e un ottavo posto da migliorare, la Fiorentina si prepara ad affrontare un finale di stagione ad altissima intensità. Il 25 maggio segnerà la chiusura della Serie A, ma i viola sperano di prolungare l’annata fino al 28, giorno della finale di Conference League a Breslavia.
Dal 30 marzo, data della sfida contro l’Atalanta, i ragazzi di Palladino potrebbero giocare fino a 14 partite in meno di due mesi. Sarà il momento decisivo per dare un senso a una stagione fin qui altalenante, segnata da un avvio brillante (8 vittorie consecutive in autunno) e da un lungo calo (14 punti in 14 giornate). Le recenti vittorie contro Panathinaikos e Juventus, come scrivo il Corriere Fiorentino, hanno ridato fiducia e slancio alla squadra.
CORSA A OSTACOLI. L’ottavo posto non può bastare. Negli ultimi otto campionati, la Fiorentina non è mai andata oltre il settimo posto del 2021-22 e manca in Europa League dalla stagione 2016-17. Ecco perché la gara contro l’Atalanta assume un peso specifico importante, anche alla luce di un girone d’andata molto diverso per interpreti e condizioni.
Il calendario offre nove sfide, tutte cruciali: nella prima metà di stagione i viola hanno conquistato appena 12 punti contro queste stesse avversarie. Inoltre, le statistiche rivelano un’anomalia: la Fiorentina ha raccolto 19 punti in 12 gare contro le prime nove in classifica (media 1,58), mentre ne ha totalizzati solo 29 in 17 partite contro le squadre della parte bassa (media 1,70). Con soli 27 punti ancora in palio, il margine d’errore è ridottissimo.
ROSA AL COMPLETO. Le buone notizie arrivano dall’attacco: sei gol segnati contro Panathinaikos e Juventus, dopo settimane di sterilità, e prestazioni convincenti da più elementi. Gudmundsson, in particolare, ha realizzato tre reti nelle ultime tre partite e viaggia a una media di un gol ogni 143 minuti, in netto miglioramento rispetto allo scorso anno al Genoa (1 ogni 215).
La vera arma in più per Palladino, però, è la profondità della rosa: con quasi tutti i giocatori recuperati, il tecnico ha molte alternative per affrontare il tour de force finale. Il primo ostacolo sarà l’Atalanta di Gasperini, suo maestro, contro cui finora ha sempre perso. Ma stavolta, con una Fiorentina in ripresa e piena di soluzioni, l’obiettivo è invertire la tendenza e rilanciarsi definitivamente in ottica Europa.

Di
Redazione LaViola.it