Diciamocelo chiaramente: stiamo tutti contando le ore che ci separano da domenica, dal campionato e dalla Fiorentina. Sì perché non importa se la squadra non ha offerto prestazioni esaltanti fino a oggi, per molti la sosta delle nazionali è una noia mortale che lascia con una vera e propria fame di calcio. Da qui alla prossima sosta però c’è da fare indigestione, visto che per i viola in meno di un mese giocheranno ogni 3/4 giorni. E cosa si è potuto fare durante queste due settimane se non lo sport preferito di tifosi ed esperti, in particolar modo quando le cose non vanno per verso giusto? Reinventarsi tutti allenatori. I temi più caldi? Bernardeschi è un fenomeno o no? Schierarlo esterno o più accentrato?
L’altro dibattito acceso però ce lo portiamo avanti da qualche settimana, ed è quello degli attaccanti. La causa è sotto gli occhi di tutti, ed è la grande sterilità dei viola sottoporta. L’inizio di stagione di Kalinic è stato ben diverso da quello dell’anno scorso, quando il croato aveva impressionato per la rapidità di adattamento al nostro campionato e per la facilità nel trovare il gol. Cos’è cambiato allora? Da una parte c’è l’improduttività degli esterni che Sousa spesso ricorda e di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi (LEGGI QUI), dall’altra il fatto che per compensare alla mancanza di passaggi Kalinic sgomita, corre e si dà da fare, arrivando spesso poco lucido sotto porta. L’alternativa al croato è ovviamente Babacar, che da riserva è diventato il miglior realizzatore della squadra. Il problema del senegalese è però l’opposto, ovvero la poca mobilità che, se schierato dall’inizio, può rendere più facile il lavoro dei difensori avversari. Ecco quindi l’idea della doppia punta, invocata a gran voce dalla piazza fiorentina, per cercare di sfruttare i punti deboli e quelli di forza di entrambi i giocatori. Sousa al momento si è mostrato poco propenso a soddisfare questa richiesta. Vedremo se cambierà idea.
Ma l’attacco non è l’unico reparto si lotta per una maglia da titolare. Al rientro dalla sosta infatti Paulo Sousa si ritrova a disposizione l’intero pacchetto di centrocampo. Per la mediana ci sono Carlos Sanchez, la nota più lieta di questo inizio di campionato e già pedina fondamentale di questa Fiorentina, Vecino, che ha recuperato dall’infortunio, e Badelj, del quale hanno fatto parlare più le vicende contrattuali e di mercato che quelle del campo. Senza dimenticare Cristoforo, che ha fatto vedere ottime cose quando è stato chiamato in causa, e che sta familiarizzando sempre meglio con i nuovi compagni.
Discorso simile anche per gli esterni. A destra sia Tello che Bernardeschi sono entrambi alla ricerca di riscatto dopo un inizio di stagione da incubo. A sinistra invece ci sono due onesti giocatori come il Milic e Maxi Olivera, entrati bene nei meccanismi viola. Il primo ha mostrato di poter offrire qualcosa di più nella fase difensiva, il secondo invece potrebbe garantire più qualità per quanto riguarda i cross. Senza poi dimenticare Toledo e Chiesa.
Difficile capire quindi le gerarchie. Gli appuntamenti per stabilirle e stravolgerle però non mancano. E questa concorrenza non può che giocare in favore del turnover inteso come stimolo tanto caro Sousa, che avrà la possibilità di contare su ottime alternative.
E allora dai, che manca poco alla fine della sosta…
Di
Niccolò Misul