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Ds Arzignano: “Dalla D alla finale in Europa in 5 anni, Italiano merita davvero complimenti”
L’ex ds di Italiano ai tempi dell’Arzignano commenta l’ascesa rapidissima del tecnico viola che domani si gioca la finale di Conference
In vista della Finale di Conference League di domani col West Ham della Fiorentina, parla così l’ex ds di Vincenzo Italiano ai tempi dell’Arzignano Mattia Serafini a Radio Bruno: “Non sono stupito per la sua ascesa, conosco benissimo Vincenzo e i membri del suo staff, forse a livello di tempistica un po’ rimango sorpreso perché ha fatto tutto così in fretta. 5 anni e mezzo fa era in D con noi, e adesso è lì a giocarsi due finali, di cui una europea”.
CAMBI. “Quando venne da noi volevamo un allenatore emergente, con idee innovative e per il gioco che aveva fatto vedere alla Vigontina San Paolo con un modo di giocare che sembrava il Barcellona, con una rosa dal poco budget, e fece lo stesso anche da noi. Facemmo tutti i record della nostra storia. Quando ci sentiamo continuo ad imparare sempre nuove cose. E’ davvero molto competente. Cambiano le cornici, gli avversari, ma il calcio è lo stesso in tutte le categorie. La Fiorentina quest’anno ha giocato 59 partite, saranno 60 con quella di domani, è qualcosa di pazzesco. Il lavoro di Italiano e della Fiorentina merita complimenti perché non era facile fare quello che ha fatto in questo anno così con tante gare. E’ stato molto bravo l’allenatore a far ruotare i suoi calciatori, a cambiare le cose quando non andavano benissimo”.
CRESCITA. “Ha fatto davvero un lavoro eccezionale, non mi sorprende, perché anche a La Spezia ebbe delle difficoltà ad un certo punto di stagione ma poi cambiò qualcosa e portò lo Spezia in A. E’ molto bravo a cambiare e migliorare anche i singoli. Non vedo mai improvvisazione. Altri cambiano quando non sanno più cosa fare. Lui prova e riprova, tutto, sempre. Avevo 25 anni, facevo il Ds per la prima volta in D, e con lui sono cresciuto di 10 anni. Ha fatto crescere tutti, dal presidente ai magazzinieri con lui. Italiano è un trascinatore che vive di calcio. Chi sa seguirlo può solo che migliorare”