La Fiorentina ha investito molto su Lafont e il portiere polacco vuole andare via per giocare con continuità ma il tempo stringe e la chiusura del mercato si avvicina
I manager di Diego, Andrea e Mario adesso hanno solo un problemino da risolvere: quello del secondo portiere. Sul primo, dopo una vita, la società ha investito. Alban Lafont è molto giovane (19 anni) e ricco di talento. Andrà protetto nei momenti difficili (ci sono per tutti) e anche in quelli luminosi.
L’umiltà è fondamentale, in quel ruolo anche di più. Ma il francese nato in Burkina Faso è un ragazzo sveglio e due anni in Ligue 1 qualcosa gli avranno insegnato di sicuro. Insomma, dopo anni di portieri “normali” e quindi non all’altezza della storia della Fiorentina, adesso in porta c’è un ragazzo che può solo crescere.
Lafont è anche l’unico vero investimento fatto la società: 8 milioni non sono pochi, ma la plusvalenza è dietro l’angolo, o forse appena poco più in là. Già, e cosa serve alle sue spalle? Un veterano che non gli metta pressione e che lo aiuti a crescere alla svelta? Un altro giovane talento?
ALL’INIZIO. La prima idea sembra la più logica. Ma la verità è che al momento il vice Lafont è sempre lui, il mitico Bartolomiej Dragowski, pupillo degli uomini di potere della AcfFiorentina, tanto che c’è chi dice in giro che non si muoverà da qui in quanto patrimonio della società.
E la cosa fa anche un po’ arrabbiare il suo procuratore, che ha come mission quella che il suo assistito trovi una squadra dove poter dimostrare il suo valore. D’altra parte negli ultimi anni di portieri la Fiorentina ne ha azzeccati pochi: l’ultimo decente era stato Neto, perso a parametro zero causa litigio su centomila euro di rinnovo. Ma adesso un giovane teoricamente forte c’è: Lafont.
E in prospettiva c’è anche Cerofolini, mandato al Cosenza in prestito. Magari potrebbe tornare lui quando il francese si trasformerà magicamente in denaro. Chissà. Ma Dragowski?
Beh, diciamo che non è stato fortunato. In due anni quattro volte in campo e dieci gol subiti. Alcuni figli di distrazioni plateali. Che capitano, certo, però questo non lo aiuta a trovare un mercato adatto alle sue teoriche qualità. Qualche mese fa pure lui si lasciò andare, stanco di non trovare un posto.
IL FISIOTERAPISTA. «Sono la settima scelta, vengo pure dopo i fisioterapisti». Ci può stare, anche se il ragazzo ha già superato i vent’anni e potrebbe trattenersi. Purtroppo per lui quando ha avuto le sue occasioni ci sta che Pioli abbia rimpianto di non aver schierato in porta un fisioterapista.
Comunque la storia non è finita: il polacco alla fine, perché il tecnico ci tiene, dovrebbe trovare una squadra dove poter finalmente dimostrare il suo valore, anche perché nel frattempo sta diventando una minusvalenza, e nella logica fondante “in” Fiorentina, questo non è affatto simpatico.
E poi: che senso ha fare il vice di un diciannovenne a 21 anni? È anche un po’ frustrante, diciamolo. E se i top manager di Diego, Andrea e Mario ci tengono davvero, alla fine il mitico Drago lascerà il posto a un vice più motivato nel ruolo di secondo.
L’ESPERTO. Sì è parlato molto di Sorrentino, di francesi svincolati e di brasiliani probabili e meno probabili. La cosa verrà decisa nelle ultime ore, quando l’agente di Drago si presenterà con una bella offerta, che a occhio dovrebbe essere un prestito, visto che i manager credono moltissimo nelle sue qualità e ci hanno investito più o meno tre milioni.
E alla fine il ragazzo, che per ora non fiata anche perché è un tipo simpatico e non ha voglia di rifare casino, riuscirà a trovare casa per fare il suo lavoro e trovare continuità. Nel frattempo Firenze si gode un giovane talento tra i pali, magari ripensando al Toldo ragazzo, quello che a Firenze si rivelò un grande numero uno. Forza Drago, nessun fisioterapista è più forte di te. In porta, perlomeno.
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Redazione LaViola.it