Editoriali

Dr Jekyll o Mr Hyde: qual è la vera Fiorentina? Dura ripetere il girone d’andata: la media per l’Europa. Ora la Conference: spazio al turnover

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Meno 2 punti rispetto alle stesse avversarie incontrate all’andata, la Viola poi fece 22 punti nelle altre 11 gare: media che può portare in Europa. Anche il 7° posto può essere buono per l’EL (e l’8° per la Conference)

La bella versione vista contro la Lazio o la brutta copia scesa in campo a Torino? Quella che domina il campo e aggredisce forte gli avversari o quella che arriva dopo nei contrasti e poi non riesce ad accelerare con la superiorità numerica? Meno di una settimana ed ecco tutta compresa l’indole della Fiorentina. Da Dr Jekyll a Mr Hide. Dal 2-1 contro Sarri allo 0-0 contro Juric. Questione anche di caratteristiche dell’avversario, è evidente, ma anche di limiti che tornano a galla se la serata non è quella giusta.

IN (LEGGERA) RIPRESA, MA… Contraddizioni che in realtà questa squadra, costruita per attaccare ma che spesso ha peccato proprio nella fase offensiva, si porta dietro da due anni e mezzo. Quando dà l’impressione di poter vincere contro tutti, puntualmente arriva il passo indietro. Strisce di continuità si sono avute quando tutto girava al meglio, quando la condizione psico-fisica assisteva i giocatori migliori, quando il senso del gruppo nascondeva piccoli/grandi difetti. C’è da dire che questa Fiorentina non è quella di gennaio o metà febbraio, la squadra è in ripresa e si vede. Negli atteggiamenti, sotto l’aspetto fisico. Ma ovviamente ha delle mancanze, che puntualmente tornano fuori. E ormai anche i discorsi sul mercato, per quanto giusti e per certi versi scontati, devono essere messi da parte. La rosa è questa e lo sarà fino a fine stagione. Poi si faranno i conti, sperando che stavolta tutti possano assumersi, con chiarezza, oneri e onori per una squadra che era al 4° posto e ora si ritrova 8°, ma con ancora la possibilità di rientrare nelle coppe e soprattutto di giocarsi due trofei.

LA CORSA CON NAPOLI E LAZIO. In due mesi la Fiorentina ha perso terreno in campionato. Tanto terreno. È la squadra che ha fatto peggio tra quelle che lottano per l’Europa. Nel 2024 9 punti in 9 partite, Lazio e Torino ne hanno fatti 13, il Napoli 15, l’Atalanta 17, la Roma 19, il Bologna 20. Chiaro che la situazione si sia ribaltata. Ci saranno ancora tanti scontri diretti, per tutte, ma il weekend ha detto che la corsa ora è più con Napoli e Lazio che non con Atalanta, Roma o Bologna. Una sfida quasi ‘impari’, per la Fiorentina, rispetto alle potenzialità delle rose che hanno a disposizione Calzona e Sarri. Ma se i biancocelesti restano aggrappati alla sfida Champions con il Bayern e sono una mezza polveriera pronta ad esplodere, i partenopei sembrano aver ingranato con il nuovo allenatore. E soprattutto hanno una squadra costruita per fare ben altro campionato.

LA MEDIA PER L’EUROPA. Al di là di ogni discorso la Fiorentina dovrà però fare i conti soprattutto su sé stessa. Fin qui i numeri dicono che i viola hanno raccolto 2 punti in meno rispetto all’andata in relazione alle avversarie affrontate: 9 punti nel 2024 contro Udinese, Bologna, Inter, Lecce, Frosinone, Empoli, Lazio e Torino, erano stati 11 contro le stesse squadre nel girone d’andata (quando però, nelle prime 8 giornate – ma con calendario asimmetrico – erano stati raccolti ben 17 punti). Mancano 11 giornate, con tanti scontri diretti e sfide alle big (Roma, Atalanta, Milan, Juve tutte ravvicinate, e poi Napoli) ma anche gare con squadre di media-bassa classifica (Genoa, Salernitana, Sassuolo, Verona, Monza e Cagliari). Contro queste formazioni, all’andata la Fiorentina ha raccolto ben 22 punti in 11 gare, contando soprattutto su ottimi risultati contro squadre sulla carta inferiori (5 vittorie su 6) e sui blitz contro Atalanta e Napoli. Una media da 2 punti a partita difficile da ripetere (soprattutto in queste condizioni), ma che se bissata porterebbe la Fiorentina a quota 64 punti, negli ultimi due campionati buona addirittura per il 5° posto.

ANCHE IL 7° POSTO PER L’EUROPA LEAGUE. E se l’obiettivo di società e allenatore resta, in campionato, quello di “migliorare il 7°/8° posto” delle ultime due stagioni, c’è da considerare che con l’Italia ancora prima nel ranking Uefa non solo la 5° classificata andrebbe in Champions, ma anche che 6° e 7° andrebbero in Europa League e l’8° in Conference (se la vincente della Coppa Italia arrivasse tra le prime 7). Una speranza in più, insieme alla possibilità di alzare almeno uno dei due trofei, per la corsa all’Europa. Ma tanto, come detto, passerà dalla versione di Fiorentina che andrà in campo nei prossimi mesi.

OBIETTIVO ATENE, MA CON ROTAZIONI. Giovedì intanto torna la Conference. Il gruppo e il tecnico si sono dati un unico obiettivo: Atene. Finalissima. Dopo l’amarezza di Praga dello scorso anno, tutti vogliono una rivincita. Sarà un percorso ad ostacoli affatto facile, ma l’idea è questa. Una motivazione in più. Si riparte da Budapest, laddove era stato certificato, con l’1-1 sul campo del Ferencvaros, il primato nel girone. Il Maccabi Haifa è squadra sì da rispettare, da studiare, da non sottovalutare. Ma la differenza di valori tecnici (su Transfermarkt tutta la rosa degli israeliani vale un decimo di quella viola, e quasi la metà del solo Gonzalez) andrà fatta vedere sul campo. Italiano pensa ovviamente a diverse rotazioni, ma difficilmente ci sarà una vera e propria rivoluzione visto che c’è bisogno di certezze. Sulle fasce in difesa potrebbero tornare almeno uno tra Faraoni e Parisi, ma se Milenkovic e Ranieri daranno garanzie fisiche partiranno ancora loro da centrali (magari Comuzzo a partita in corso, mentre Mandragora, soluzione da tenere buona, era entrato a Torino in difesa per dare più palleggio in una situazione particolare). In mezzo rifiaterà Arthur, probabilmente anche Bonaventura, davanti può avere più minutaggio Nzola. Ma la gara resta importante, da non sbagliare. Per provare a indirizzare subito il doppio confronto, come la Fiorentina ha fatto spesso nella cavalcata dello scorso anno.

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