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Dottor Pengue: “I positivi sono in ottime condizioni. Il protocollo va attuato alla lettera”

Pengue

Il medico della Fiorentina: “Alcuni giocatori viola si sono negativizzati, li stiamo continuando a monitorare”

Luca Pengue, medico della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Rai Radio Uno raccontando la sua brutta esperienza con il coronavirus e la situazione attuale in casa viola e nel calcio italiano. Queste le sue dichiarazioni: “Chi è passato attraverso questa ‘avventura’ porta addosso un po’ di segni, di cicatrici, che solo il tempo potrà far scomparire. E’ stata un’avventura brutta, ha coinvolto me, i miei cari, le persone che lavorano con me. Sono stati loro la mia forza per andare avanti e uscire da questo incubo. Purtroppo combattiamo contro un nemico che non veniamo, quindi cerchiamo di adottare tute le misure precauzionali possibili. Purtroppo, per chi è in prima linea come me, può capitare di incrociare il virus, specialmente quando ancora l’allarme non era rosso”.

I SEI CONTAGIATI DELLA FIORENTINA. “Stiamo seguendo alla lettera le indicazioni che ci sono state fornite. I componenti risultati positivi sono in ottime condizioni e realmente asintomatici. Per loro è stata una sorpresa riscontrare la positività perché non c’erano sintomi, questo si ricollega col concetto di nemico invisibile. Così è difficilissimo controllare che il virus non si propaghi. Stanno bene, qualcuno si è negativizzato, li stiamo continuando a monitorare. Speriamo che quest’avventura per loro si concluda il più presto possibile”.

RIPARTENZA E PROTOCOLLO. “Il protocollo va attuato alla lettera, perché è fatto per tutelare la salute di tutti coloro che orbitano attorno alla nostra attività. stiamo seguendo norme restrittive ma gestibili. Da qui in avanti cambieremo il nostro comportamento, imparare questi gesti e queste attenzioni aiuterà un po’ tutti a entrare nel meccanismo. Qualche passettino indietro è stato fatto, ma è fatto per tutelare la salute e rendere questo momento il più confortevole per tutti. Dobbiamo tenere conto di tanti aspetti, anche il fattore psicologico: si parla di ragazzi che sono stati chiusi nelle proprie abitazioni per tanto tempo. Bisogna dare una gradualità a tutta la ripresa del movimento”.

CALCIATORI MENO A RISCHIO? “I calciatori sono esseri umani come lo siamo noi. Io ho ancora una giovane età eppure mi sono trovato in un letto di ospedale. L’età non è un fattore che ci protegge dall’infezione, non vanno fatti discorsi banali. Inoltre, ciascuno a casa ha una propria famiglia che va tutelata”. 

MEDICI. “Le società potrebbero mentire sulle positività per interessi personali? Lo escludo a priori. Siamo medici, quindi siamo tenuti a un rigore professionale estremo. Ci tengo a sottolineare che la responsabilità di un medico esiste nel momento esatto in cui iniziamo a fare questa professione. Nessuno di noi si tira indietro davanti alla tutela della salute delle persone che dobbiamo assistere”.

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