L’ex centrocampista: “Alla Juve Kean non si è affermato anche per colpe proprie, ora ha mostrato tutto il suo potenziale”
L’ex calciatore Beppe Dossena è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: “Kean? Sta mostrando ciò che aveva anche alla Juve, anche se magari non gli era stata data l’opportunità di farlo, ma quella è la genesi di ogni atleta. Non può bastare la capacità dell’allenatore di metterlo in campo: lui ha avuto delle colpe perché anche quando scendi in campo pochi minuti devi dimostrare lo stesso quello che hai. Alla Fiorentina ha trovato un allenatore che lo ha accolto a braccia aperte, lui ha mostrato tutto il suo talento. Fortunatamente per lui ha perso pochi anni, ora se li sta riprendendo tutti. E’ diventato un giocatore internazionale: ha forza, velocità, profondità, dribbling, tiro in porta. Ora deve mantenere questo status: la priorità deve diventare il calcio, poi arriva tutto il resto a cui può dedicarsi nel resto della sua vita”.
A COSA PUÒ PUNTARE LA FIORENTINA. “È stata ondivaga nei risultati e nelle prestazioni. All’inizio ha mostrato un buon calcio, poi ha avuto una flessione. Adesso è arrivata l’apoteosi della partita con la Juventus, che deve essere una nuova partenza. Una squadra che ha talento, non si deve perdere, non deve prestare il fianco a questi alti e bassi. Deve rimanere lì, per la qualità della rosa, per come è stata costruita dalla proprietà, per le ambizioni”.
SULLA NAZIONALE. “Il doppio incontro con la Germania? A San Siro molto bene il primo tempo, un po’ meno il secondo ma in generale la squadra non aveva mostrato i limiti che invece ha mostrato a Dortmund. C’è da stare molto attenti: noi siamo quelli che non hanno battuto la Macedonia del nord, che non hanno battuto la Svezia. Siamo caduti di fronte a impegni che sembravano alla nostra portata. Guardando a Dortmund, forse c’è stato anche qualche errore tattico”.
Di
Redazione LaViola.it