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Doppio obiettivo nel mirino per Pioli: l’Europa e i 60 punti, per far meglio di Sousa

Non gliel’hanno mai chiesto, di centrare l’Europa. Stefano Pioli lo ha detto e ridetto più volte. Almeno in questa prima stagione, partita in notevole ritardo, con una rosa rifondata all’insegna del risparmio e del risanamento dei conti. Ma nelle ambizioni, come ribadito dallo stesso Andrea Della Valle post Sassuolo, la Fiorentina deve stare sempre lì, a lottare quantomeno, per provare ad entrarci nelle coppe. E questa Fiorentina lo sta facendo. Seppur le chances di strappare un posto europeo siano basse, il trittico di gare che restano da qui alla fine della stagione, Genoa, Cagliari e Milan, non è di quelli insormontabili.

L’Europa, come traguardo vero e proprio, ed anche i 60 punti dell’ultimo Paulo Sousa, come traguardo, invece, simbolico.  Entrambi alla portata, e raggiungibili. Anche se l’uno non è garantito che porti automaticamente all’altro. L’anno scorso, la Fiorentina di Paulo Sousa che ai nastri di partenza, a detta di tutti, era decisamente più forte di questa, chiuse la stagione fuori dall’Europa, ottava, con 60 punti in classifica. Frutto di 16 vittorie, 12 pareggi, e 10 ko. Raggiungere, e perché no anche superare quella soglia sarebbe già qualcosa di importante per questa Fiorentina e per Pioli. Quella, alla 36°, ne aveva 56 di punti, questa ne ha solo 2 di meno. E guardando al calendario, farne 6 con Genoa e Cagliari non è certo impossibile. Per migliorare quello score, e probabilmente per sperare di andare in E.L., servirà fare punti anche a Milano oltre a centrare due successi nelle altre due gare.

Come base di partenza, nell’anno della ricerca delle fondamenta per il futuro, non sarebbe certo male. Con la ciliegina ancora da mettere sulla torta ancora raggiungibile.

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