Rassegna Stampa
Dopo-Sousa: Sarri ha contratto fino al 2020, Oddo il più facile da liberare
CINQUE NOMI per cinque diversi scenari. Il cortocircuito creatosi fra la Fiorentina e Sousa dopo le dichiarazioni pre-Paok su Bernardeschi ha già fatto partire la consueta ridda di voci e candidature per la panchina viola. Dal sereno-variabile di ottobre-novembre, il clima sul futuro del tecnico portoghese è improvvisamente diventato tendente ai ‘rovesci’. In attesa dell’esame Inter, per la guida tecnica della Fiorentina è già partito un primo casting. Le dichiarazioni di Corvino – dai pensieri sul presente a quelle sulla presenza di una clausola di rinnovo con Sousa per un’ulteriore stagione da esercitare entro aprile – invitano alla cautela, ma le candidature già ci sono. La più intrigante è quella legata a Maurizio Sarri, apprezzatissimo da Corvino da tempi non sospetti.
INTRIGANTE quanto difficilmente percorribile, a meno di cambi di orizzonte di De Laurentis. Le frizioni fra le parti, complici i risultati altalenanti arrivati dopo il grave infortunio a Milik, non sono mancate, ma il contratto rinnovato fra le parti lo scorso maggio parla chiaro: scadenza 2020.
Due profili di tecnici della Serie A che piacciono alla dirigenza viola sono quelli di Maran e Oddo. A Verona, sponda Chievo, Maran sta ripetendo quanto di buono fatto ai tempi di Catania. Non a caso il presidente Campedelli nell’estate del 2015 ha voluto blindarlo con un contratto triennale con opzione per altre due stagioni. L’accostamento fra la Fiorentina e Maran non è nuovo, ma ha una radice già nella scorsa primavera, quando il futuro di Sousa sembrava più distante da una permanenza a Firenze.
PIÙ GIOVANE e con meno esperienza ad alto livello – almeno in panchina – è il profilo di Oddo. Dalla Primavera del Pescara alla promozione in Serie A: a ‘casa sua’ l’ex capitano della Lazio ha iniziato una carriera da allenatore che tanti addetti ai lavori pronosticano densa di soddisfazioni. Il presidente del ‘Delfino’ Sebastiani a luglio ha fortificato la posizione di Oddo, allungandogli il contratto fino al giugno 2019. Un attestato di fiducia confermato anche nel corso della stagione, nonostante il Pescara non stia certo ottenendo risultato soddisfacenti.
DALL’ESTERO le altre due suggestioni. La più ‘curiosa’ è legata al nome di Preud’Homme. L’ex ‘Angelo d’acciaio’, dopo una carriera da super portiere, ha intrapreso la carriera di allenatore in patria, allenando Standard Liegi e Gent. Poi la doppia esperienza all’estero, prima in Olanda con il Twente e poi in Arabia Saudita sulla panchina dello Shabab. Dal 2013 è tornato in Belgio, prendendo la conduzione tecnica del Club Brugge (contratto fino al 2019) con cui è attualmente al secondo posto nella Jupiler League. L’altro ‘attenzionato’ è Di Matteo. Il ricordo della storica conquista della Champions League 2012 resterà per sempre nella memoria dei tifosi del Chelsea. Negli anni successivi a quel trionfo, Di Matteo ha allenato per una stagione lo Schalke 04, dimettendosi nel maggio del 2015, e poi l’Aston Villa. L’esperienza da coach dei ‘Villans’ è però durata pochissimo, fino ad ottobre. Poi l’esonero.