Editoriali

Dopo nuove nubi, torna l’ottimismo su Pioli. Il ritardo è già importante: Fiorentina, serve fare in fretta

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Dopo ore incerte, le nubi sembrano (nuovamente) essersi diradate sul matrimonio tra Fiorentina e Stefano Pioli. L’impressione è che tutti gli incastri potrebbero trovare la loro precisa collocazione e che molto presto – quantomeno in modo informale – l’attuale tecnico dell’Al Nassr sarà il nuovo allenatore della Fiorentina, per poi assumere ufficialmente il ruolo agli inizi di luglio.

Il dietrofront di Claudio Ranieri aveva generato altre preoccupazioni in casa viola, con la paura che la Figc potesse tornare prepotentemente sul candidato numero uno alla panchina della Fiorentina. Tuttavia, è trapelata fin da subito una certa freddezza su questa pista, in quanto la Federcalcio non era convinta sia per questioni economiche, sia perché i discorsi tra Pioli e la Fiorentina sono molto avanzati.

Dunque, lasciamo i disastri del calcio italiano da parte e concentriamoci sulle vicende di casa viola, che sono già abbastanza intricate. Il matrimonio, si è detto, dovrebbe farsi, anche se permangono le ormai arcinote difficoltà nel liberarsi dal club saudita. Ma intanto, è fondamentale che la società possa iniziare a lavorare sulla Fiorentina del futuro. Anche perché alcune questioni hanno la massima urgenza.

Su tutte, la decisione sui riscatti di Gudmundsson e Cataldi, da decidere in meno di una settimana. Decisioni sulle quali è fondamentale avere l’opinione del nuovo allenatore. Sul primo, come detto, occorrerà capire le idee dello stesso Pioli: una sua eventuale bocciatura chiuderebbe ogni discorso. Ma anche in caso di apprezzamento del tecnico, non è detto che Gud rimanga a Firenze, perché non è detto che la Fiorentina sia disposta a versare i 17 milioni del riscatto. Infatti, i viola hanno già provato a chiedere uno sconto al Genoa, finora senza successo. Se l’islandese ha già dichiarato che gradirebbe restare in viola, Cataldi potrebbe anche decidere di tornare a Roma, a prescindere dalle idee del nuovo allenatore. Non perché si sia trovato male a Firenze, anzi. Tuttavia, il ritorno di Sarri alla Lazio – allenatore con cui ha un grande feeling – apre a questa possibilità, se il tecnico toscano lo rivolesse in biancoceleste. Nel suo caso, il riscatto costerebbe 4 milioni.

Oltre ai riscatti, poi, c’è tutto il resto del calciomercato, al momento sostanzialmente in stand-by in attesa di capire come finirà la vicenda Pioli. Nella famosa conferenza stampa Pradè parlava di “fare qualcosina subito”, ma le dimissioni di Palladino il giorno successivo a quelle dichiarazioni hanno cambiato le carte in tavola. La Fiorentina, che partiva in vantaggio, è costretta dalle circostanze a rincorrere. Non tanto nella programmazione del lavoro estivo, per la quale un programma di massima è già in piedi a prescindere dalla guida tecnica, quanto per la costruzione della squadra. Anche perché, va ricordato che Pioli è un allenatore che predilige giocare con gli esterni alti e la Fiorentina in quel ruolo è decisamente carente, visto che ha a disposizione i soli esuberi di rientro dai prestiti.

A questo punto, c’è da augurarsi con tutte le forze che non si incontrino altri imprevisti. Che la questione Pioli vada a dama, se non ufficialmente quantomeno ufficiosamente. Altrimenti, il ritardo della Fiorentina rispetto alle altre diventerebbe gigantesco.

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