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Dopo Genova ritorna la suggestione delle due punte

È il secondo tempo di Sampdoria-Fiorentina quando, trovandosi sotto di una rete all’intervallo, Paulo Sousa si gioca la carta delle due punte sostituendo un impalpabile Ilicic per dare spazio a Kalinic. Il resto è storia nota: nel secondo tempo i viola sono apparsi molto più brillanti e convinti nella manovra d’attacco, riuscendo più volte a mettere in pericolo la retroguardia blucerchiata e portando a casa un punto grazie ad una rete di Babacar all’89’, nonostante la Sampdoria fosse riuscita a passare nuovamente in vantaggio dopo il primo pareggio della Fiorentina firmato Gonzalo.

Vista l’efficacia della Fiorentina versione secondo tempo di Marassi, in molti tornano a domandarsi se sia il caso di riproporre con maggiore frequenza la soluzione delle due punte in campo. Che poi proprio due punte non sono, visto che quando in campo ci sono sia Kalinic che Babacar Sousa posiziona il croato alle spalle del senegalese (nel caso di Genova accanto a Bernardeschi), facendo svolgere a Nikola il ruolo di rifinitore piuttosto che quello di vero e proprio finalizzatore. Ma le caratteristiche dei giocatori valgono più dei semplici moduli, perciò avere due centravanti di ruolo contemporaneamente in campo porta comunque ad una maggiore presenza di maglie viola in area avversaria, sebbene Kalinic venga schierato trequartista. È sicuramente uno dei maggiori vantaggi di questa soluzione tattica. Oltre a ciò, la presenza di Kalinic avvantaggia Babacar, al quale vengono richiesti minori compiti di dialogo con la squadra (nei quali è migliorato ma non diventeranno mai la sua migliore prerogativa), potendosi dunque posizionare stabilmente al centro dell’attacco. Senza dimenticare che i cross degli esterni sono maggiormente valorizzati, avendo la possibilità di poter sfruttare due uomini d’area anziché uno solo.

Tuttavia, la soluzione delle due punte in campo non è esule da svantaggi per la manovra viola. In primis, per fare spazio ad un giocatore d’area come Babacar si rinuncia ad un rifinitore. Ben venga quest’idea se l’uomo di qualità perso è l’Ilicic visto nel primo tempo con la Sampdoria, ma in linea teorica il gioco della Fiorentina fatto di scambi di qualità e imbucate dei trequartisti perde qualcosa dal punto di vista del palleggio. Oltretutto, la Fiorentina inevitabilmente si scopre maggiormente in fase difensiva. Infine, Kalinic ha dimostrato di poter tranquillamente giocare alle spalle del senegalese. Il croato potrebbe però perdere qualcosa in fase di finalizzazione dato il suo arretramento di posizione (anche se questo è tutto da dimostrare col tempo); inoltre Kalinic tra le sue tante doti non possiede un grande tiro da fuori area, cosa che potrebbe penalizzarlo in alcune fasi del gioco.

Insomma, ogni mossa deve essere ben ponderata valutando il controbilanciamento che ne consegue, questo Paulo Sousa lo sa bene. Resta il fatto che alla Fiorentina delle ultime settimane è mancata concretezza sottoporta. I gigliati sono arrivati spesso in zona trequarti o in area di rigore avversaria, riuscendo raramente a concludere verso la porta avversaria. Due centravanti di ruolo contemporaneamente in campo potrebbero aiutare i viola a risolvere questo problema.

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