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Dominio Toro, altro che scatto viola per l’Europa. Atteggiamento disastroso

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Doveva essere una partita tra Davide contro Golia, ma i granata hanno ribaltato ogni pronostico: Fiorentina spenta e senza mordente

Sulla carta avrebbe dovuto essere una gara impari, tra una squadra che si era potuta allenare sempre, la Fiorentina, e un avversario, il Torino, falcidiato dal Covid, per di più con un debuttante tra i pali, Luca Gemello. Una sorta di Davide contro Golia. Invece, fin dall’inizio, i granata hanno rovesciato tutto, pronostico e prospettiva: 4-0 il finale. Se fin qui i viola non avevano mai fallito sotto il profilo dell’atteggiamento, ieri la lacuna più grossa è parsa proprio quella mentale. Il rammarico, stavolta, è persino doppio perché riuscire a muovere la classifica significava capitalizzare il turno di stop di Roma e Lazio, alimentando il vantaggio (c’è ancora una partita in meno all’appello): serviva uno strappo deciso verso l’Europa, invece la Fiorentina ha finito con l’avvitarsi su se stessa. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

FATTORE CAMPO. Al Grande Torino, i granata hanno fatto valere la propria legge: sono 23 su 28 i punti conquistati davanti al pubblico di casa, con una media superiore ai due punti a partita (2,09), secondi solo all’Inter. Per i viola, invece, le gare esterne restano il solito tabù: sei le sconfitte messe insieme in undici partite disputate lontano dal Franchi.

NERVI SCOPERTI. Non ha funzionato niente, dalla parte dei Viola: non ha tenuto la difesa – era dal gennaio di un anno fa, che la Fiorentina non subiva almeno quattro gol in una sfida di Serie A -, non sono stati sfruttati i corridoi laterali e anche al centro, lì dove servivano fosforo e geometrie, è mancata sostanza. Chi, come Callejon pareva aver finalmente trovato il giusto punto di equilibrio, stavolta ha mostrato la peggiore versione di sé, permettendo agli avversari di esaltarsi, a cominciare da Vojvoda, lesto ad aprire lo spazio giusto per Singo. Il Torino ci ha messo l’orgoglio, la Fiorentina, invece, si è come liquefatta, anche abbastanza in fretta. L’unica nota positiva è stata il debutto di Ikoné, la nuova freccia acquistata a titolo definitivo dal Lilla in queste prime ore di mercato: adesso, toccherà ad Italiano ritrovare subito il filo del discorso, per non spazzare via quanto di buono fatto nel girone d’andata.

DOMINIO ASSOLUTO. Il dominio dei granata è stato assoluto. In venticinque minuti il Torino ha messo al sicuro il risultato con un doppio vantaggio, regalandosi addirittura il tris prima dell’intervallo. A fare la differenza, dietro, ci ha poi pensato Bremer: è lui il muro insormontabile e difficile da arginare e pure quello rapido quanto basta per spingersi persino in avanti.

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