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Una domenica dalle mille emozioni. L’Europa ed il futuro sono nelle mani della Fiorentina
Sarà una domenica bellissima, nel bene e nel male, quella che tra poche ore inizierà per Firenze e la Fiorentina. Il ricordo di Davide Astori, con Fiorentina e Cagliari che già dal sabato hanno iniziato il tributo al capitano scomparso ad inizio Marzo, un Franchi quasi esaurito, con la possibilità di dire grazie ad un gruppo che con coraggio ed onore ha saputo rialzare la testa arrivando a lottarsi l’accesso alla prossima Europa League fino alla fine. E poi, ovviamente, ci sarà il campo. C’è grande attesa per le sorti di questo finale di stagione. Perché in teoria, la Fiorentina ha nelle proprie mani il proprio destino. In caso di doppia vittoria, contro Cagliari e Milan, sarebbe sicuramente Europa. Indipendentemente dai risultati sugli altri campi. Anche perché Atalanta e Milan si affrontano oggi. E quindi, in caso di successo dei nerazzurri, anche un pareggio potrebbe bastare a San Siro dopo, ovviamente, aver vinto contro il Cagliari per via della differenza reti, al momento +3 dei viola sul Milan che in caso di ko a Bergamo, con vittoria viola col Cagliari, ovviamente si amplierebbe ulteriormente. Sarebbe, a quel punto, settimo posto. In caso di doppio successo, invece, potrebbe anche essere sesto posto, con un preliminare evitato. Che non è poco. Ma per i conti ci sarà tempo, intanto c’è da battere il Cagliari.
Scelte pressoché fatte da Pioli. Eysseric è in vantaggio su Saponara. Davanti ancora Chiesa e Simeone. In mediana Badelj, Veretout, Benassi. Dietro Hugo è più fuori che dentro dalla gara. Il provino che sosterrà in mattinata sarà decisivo. Ma al novantanove percento toccherà a Laurini a destra, Milenkovic e Pezzella nel mezzo, e Biraghi a sinistra. Con Dabo e Falcinelli pronti a dare il loro contributo. Il francese, già idolo, ha già dimostrato costanza di rendimento e affidabilità, fatta eccezione per l’errore ingenuo col Sassuolo. L’ex neroverde, invece, a Marassi è entrato decisamente bene. Oltre che ovviamente Saponara, che dal punto di vista della condizione ha fatto un passo indietro notevole.
Vincere è l’unica cosa che conterà dopo il fischio d’inizio. Prima ci sarà modo di omaggiare il capitano, e dopo di salutarne e provare a convincerne (una volta per tutte) un altro a rimanere ancora in maglia viola, ovvero Badelj. Ma anche per dire grazie e stare minuti interi ad applaudire un gruppo di Uomini, con la U maiuscola. Comunque andrà a finire, domani, o tra 7 giorni. Un applauso che sarà reciproco. Perché quello che ha dato Firenze a questo gruppo non è stato di certo banale. Con la speranza di potersi regalare, dopo quelli col Cagliari, altri 90’ di speranza, magari accompagnati da un esodo vecchio stile di cuori viola a San Siro. Il momento di crederci è adesso.