Ancora decisivo, riparte da dove aveva finito dopo un’estate complicata. Ma il nuovo contratto…
Nel dolceamaro esordio della Fiorentina in campionato il trait d’union più evidente, tra il recente passato e il presente, si è palesato nel volto esultante di Rolando Mandragora. Il colpo di testa che aveva illuso i viola a metà ripresa porta però con sé un similare misto di piacere e contrarietà, visto il contesto di un rinnovo ancora in sospeso e di un’estate condizionata dal trauma contusivo al ginocchio rimediato a inizio ritiro. Così scrive il Corriere Fiorentino.
IN GOL. Da inizio luglio la questione Mandragora è diventata scomoda, persino spigolosa, ma se c’è un elemento che ha rappresentato una vera connessione tra una partita e l’altra in casa viola (nell’anno solare in corso) è proprio l’incisività del numero 8 gigliato. Con il sigillo di ieri Mandragora nel 2025 ha collezionato otto gol e cinque assist (cinque e tre nella sola serie A), numeri più che ragguardevoli per un centrocampista. Con alle spalle un primo tempo a dir poco abulico in fase offensiva per i viola, Mandragora ha impiegato solo ventidue minuti dal suo ingresso per sbloccarsi, approfittando di un assist di Gudmundsson per trafiggere Caprile con un perentorio colpo di testa. Dopo le sostituzioni nella gara di ieri ha chiuso la partita con la fascia di capitano al braccio.
RINNOVO. Il rinnovo è però in stallo da settimane. Mandragora ha il contratto in scadenza nel 2026, con un opzione di rinnovo automatico (fino al 2027) qualora il classe 1997 riuscisse a collezionare 25 presenze da almeno 45 minuti — come quella di ieri — nella stagione 2025-26. Una situazione ancora da monitorare, con una settimana di trattative in essere e la possibilità di far slittare il tema a settembre inoltrato, sempre che gli ultimi giorni di mercato non modifichino lo stato dell’arte.

Di
Redazione LaViola.it