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Dodo: oltre 200 in A meglio per precisione passaggi, 6° per dribbling sbagliati e 1 tiro su 13 nello specchio

Dentro i numeri orribili dell’inizio di stagione di Dodo. In questa sosta serve una svolta. Così non può andare avanti

Se i dati messi a referto sin qui dalla Fiorentina non sorridono, lo stesso dicasi per uno dei giocatori maggiormente irriconoscibili rispetto al passato, ovvero Dodo. Il brasiliano, tra i peggiori anche a Marassi, continua a deludere partita dopo partita, non riuscendo più ad incidere in positivo ormai da tempo.

DATI HORROR. Se si guarda i dati, Dodo arriva dopo il 200° posto assoluto per percentuale di passaggi riusciti (considerando i giocatori con almeno 5 presenze sulle prime 11 giornate giocate):

dati whoscored

 

Anche col Genoa Dodo ha perso una valanga di palloni, alcuni in maniera veramente banale. Per non parlare delle difficoltà a compicciare qualcosa in fase offensiva. Fin qui ha messo a referto 13 tiri totali, di cui solamente 1 nello specchio. L’unico gol lo ha segnato al Polissya in Conference.

Se il tiro, di conseguenza il gol, non erano mai stati il suo forte (lo si è visto col clamoroso errore da due passi col Bologna), la capacità di saltare l’uomo lo aveva visto a tratti eccellere, sfruttando soprattutto esplosività, rapidità nel breve e progressione. Quest’anno, invece, è sesto assoluto per dribbling falliti.

Il rapporto tra tentati e riusciti è scadente, ovvero il 37%. Dati ben lontani dal passato:

L’anno scorso chiuse col 46%, due anni fa (quello dell’infortunio) col 55,6%, tre anni fa col 54,8%.

MIGLIORAMENTI O…Nel ribadire come i numeri di tutti i singoli della Fiorentina, così come quelli collettivi, siano orribili, è chiaro che da uno dei giocatori che sin qui ha trovato più spazio (981’ giocati, 15° giocatore di movimento più schierato in totale in Serie A) ci si attenda molto di più. Difficile pensare che dal dopo sosta trascini la Fiorentina a suon di gol e assist, ma che almeno inizi a perdere meno palloni e a saltare ogni tanto l’uomo quello sì. Altrimenti chissà.

Con l’arrivo del nuovo tecnico, che durante questa sosta potrà lavorare più a stretto contatto coi giocatori, le gerarchie si azzereranno, o quasi. E viste le enormi difficoltà evidenziate (anche da lui) a Genova, l’idea di lasciarlo a riposo per qualche partita non desterebbe troppo stupore, anche visto i buoni progressi di Fortini.

 

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