Dodo, Gudmundsson e Kean: tris d’assi per Palladino. E quell’etichetta da togliersi di dosso…

Entrati loro, la partita è cambiata in Conference. Il tecnico si affida ai colpi dei tre tenori del gruppo viola contro il Milan

Diciamo che la vacanza promessa può attendere. Da patto di inizio stagione infatti, allo scoccare dell’ottavo assist servito da Dodo, Kean pagherà al brasiliano una vacanza. Contro The New Saints però, il cioccolatino offerto dal terzino al centravanti è stato preso a martellate dall’ex Juve che non è riuscito a spingere in rete da due passi: «È stata anche sfiga, quel gol lo avrebbe segnato pure mio figlio» ha scherzato Kean a fine gara, scrive La Repubblica.

RISCOSSA. Quello resta praticamente l’unico errore in un’avventura, quella viola, iniziata nel migliore dei modi dall’attaccante che già nel precampionato aveva fatto capire agli scettici quanto quello zero nella casella gol segnati lo scorso anno fosse più frutto delle circostanze che colpa di un valore basso. Da luglio, Dodo e Kean formano la coppia d’assi a disposizione di Palladino. Nelle ultime settimane per fortuna si è aggiunto un terzo tenore, quello con la 10 sulle spalle che innalza di un bel po’ il tasso tecnico della squadra. Gudmundsson è contemporaneamente visione ed efficacia, tecnica più sostanza, un po’ mezzala e molto trequartista. Senza che nessuno gli vieti di diventare attaccante in alcune fasi della partita. Resta in cerca del primo gol in viola su azione e la serata di gala che lo attende potrebbe essere lo scenario perfetto.

ETICHETTA. È attorno a quei tre che la Fiorentina proverà stasera a sgambettare il Milan di Fonseca, tentando di scrollarsi di dosso l’etichetta di squadra incompiuta e parzialmente anonima che alcune prove viste fino ad ora hanno invece mostrato. Persino in una partita contro avversari piuttosto soffici come i gallesi giovedì scorso, nella ripresa c’è stato bisogno di loro.