L’arrivo del cursore brasiliano garantisce qualità e fantasia unita alle capacità offensive dell’argentino. Ma servirà anche equilibrio
In principio Rui (Costa) bailava la portuguesa, passava la pelota a Nuño (Gomes) segnava e faceva cantaaaar. Era il campionato del nuovo Millennio e la Fiorentina sognava, ballava al ritmo del Fado, con forti influenze turche; tanto da trasformare il languido ritmo proprio della saudade in un ritmo di allegria contagiosa. Quello, insomma, che si potrebbe riscoprire con la truppa sudamericana che ha in Dodô e Gonzalez i principali interpreti. Si legge su La Nazione.
Allegria propria dei brasiliani, unita alle inconfondibili note della milonga, intreccio tra tango e habanera. Anni sono passati da quel magico tandem che almeno per una stagione aveva fatto sognare una città intera, conquistando l’ultimo trofeo messo in bacheca dalla società viola. Poi il fallimento e la rinascita. Oggi si torna a quella fantasia sudamericana che a Firenze è sempre stato sinonimo di spettacolo e calcio per appassionati. Come i tifosi della Fiorentina sono da sempre. L’arrivo di Dodô sulla corsia di destra, anche a giudicare dalle prime uscite del brasiliano, ha significato alzare il tasso tecnico e di fantasia.
L’ex Shakhtar nel suo dna ha qualità importanti. Capace di creare superiorità numerica saltando l’uomo. Ma anche di suggerire e proporsi in avanti con continuità. Qualcuno lo ha paragonato a Marcos Evangelista de Moraes. Per tutti conosciuto come Cafu. Magari, direbbe il diretto interessato. Considerato che il Pendolino giallorosso prima e rossonero poi ha lasciato un solco deciso nel mondo del pallone moderno.
La Fiorentina si ’accontenterebbe’ di aver trovato l’esterno difensivo di destra per diversi campionati.
E se dalla sua parte dovesse anche agire Nico Gonzalez (i piedi invertiti imperano) il tandem – aspettando di capire chi chiuderà la catena di destra – promette spettacolo. E anche una certa dose di imprevedibilità. Se poi anche l’argentino dovesse essere ancora più concreto sotto porta di quanto sia stato durante la sua prima stagione, Italiano potrebbe quanto meno abbozzare un principio di sorriso. Quello che non perdono mai i brasiliani. Anche se Dodô vuole tornare a sfoderarlo dopo un periodo complicatissimo. Legato alla sua esperienza in Ucraina. E non per questioni meramente sportive.
Di
Redazione LaViola.it