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Diritti Tv, il 5 giugno via alle trattative private ma Mediapro non molla

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Come riporta La Gazzetta dello Sport, il day after della rottura è trascorso all’insegna di una calma apparente. Dopo la risoluzione del contratto esercitata dalla Lega, la prima reazione ufficiale di Mediapro è stato un comunicato mattutino, diffuso alla mailing list della stampa italiana, per annunciare la produzione dei Giochi panamericani 2019. Come a dire: la Serie A ci snobba? Noi abbiamo altri business a cui pensare. Ma la notiziona è arrivata nel pomeriggio: stoppata in Italia, Mediapro ha piazzato la sua bandierina in Francia assicurandosi la fetta principale dei diritti della Ligue 1 2020-24, lievitati del 60% a 1,153 miliardi a stagione, e tagliando fuori Canal+.

Gli spagnoli, in partnership con beIN Sports, replicheranno il modello Liga e realizzeranno il canale tematico del campionato francese, proprio quello che gli è stato negato nel nostro Paese. Il gran capo Jaume Roures ha preso malissimo la delibera di via Rosellini con cui si comunicava la rescissione dando, come da codice civile, sette giorni di tempo a Mediapro per depositare quella fideiussione da 1,2 miliardi che in queste settimane non è mai arrivata, se non con coperture parziali (186 milioni cash più la visibilità del patrimonio netto di Imagina di quasi 400 milioni), spingendo l’altro ieri i club all’unanimità a rinunciare all’offerta monstre da 1050 milioni annui.

Roures è imbufalito e oggi farà recapitare alla Lega una risposta che si annuncia molto dura nei toni. È vero che la Serie A ha intenzione di procedere con le trattative private e ha già convocato per il 5 giugno l’assemblea per dare l’avvio all’iter di vendita con gli operatori, da concludersi entro metà giugno (si dice che Sky, assieme a Perform, possa fare un’offerta attorno ai 980 milioni annui). Ma al momento tutti gli scenari sono aperti. Formalmente la risoluzione è differita di 7 giorni: Mediapro ha ancora tempo per adempiere agli obblighi finanziari tenendo in vita il contratto.

A Barcellona non è tramontata la speranza di rientrare in corsa e si confida nel soccorso di un «cavaliere bianco» del Medio Oriente, collegato proprio al partner beIN Sports, l’emittente televisiva dell’emiro qatariota Al Thani. Più che un’ipotesi, una suggestione, ma nulla va escluso. Roures ha dichiarato ieri sera: «Ci hanno dato un termine di una settimana per presentare delle garanzie ma non ci hanno tolto i diritti tv. Entro una settimana può essere. Ci chiedono un tipo di garanzie che nessuno ci aveva mai chiesto né in Spagna né in Francia né per la Champions».

Dal canto suo la Lega va avanti. Il commissario Malagò ha terminato il suo mandato, Paolo Nicoletti continua a seguire il dossier televisivo, vista la fiducia accordata da tutte le squadre, nelle vesti di consulente. E il presidente Gaetano Miccichè si appresta a guidare la prima riunione del consiglio di Lega, convocata per venerdì. In via Rosellini tengono a precisare che la risoluzione non va letta come un atto «conflittuale» ma «necessario», vista l’incertezza dello scenario di mercato, e auspicano una transazione con Mediapro che consenta comunque di tenere un dialogo aperto con il gruppo catalano.

Solo in assenza di un contenzioso Mediapro potrebbe tornare in gioco durante la fase di trattative private, specie se le offerte degli operatori non dovessero soddisfare la Serie A, che mantiene sempre in vita l’opzione del canale, se non altro strategicamente.

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