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Diritti tv, alta tensione Sky-Lega Serie A. Si rifà il bando?

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Tuttosport in edicola stamani fa il punto della situazione sull’assegnazione dei diritti tv. Si va verso un nuovo bando

Sale la tensione tra Sky e Lega Serie A. Col possibile risultato di avvicinare il rifacimento del bando per l’assegnazione dei diritti tv domestici 2021-24 del campionato italiano. E quindi ripartire da zero, visto che manca appena una settimana alla scadenza delle offerte formulate finora. Sky ha scritto una lettera ai vertici di Via Rosellini e ai 20 club della massima divisione per respingere i dubbi sulla proposta di realizzare un canale della Lega per tre partite da distribuire direttamente ai consumatori. Secondo gli uffici della Serie A, questa offerta aggiuntiva di Sky potrebbe risultare condizionante rispetto ai 750 milioni messi sul tavolo dalla pay tv per aggiudicarsi tutte le partite per la sua piattaforma satellitare. Quindi non sarebbe possibile accettarla e Sky, per non invalidare la gara, dovrebbe rinunciare al “canalino”.

OFFERTA MAI VOTATA. L’ad della pay tv, Maximo Ibarra, scrive di essere stato informato di questo rilievo solo il 16 marzo dall’omologo della Lega, Luigi De Siervo. Ibarra non intende stralciare il “canalino” perché non lo ritiene in contrasto con la Legge Melandri. Anzi, il manager colombiano sostiene che questo punto sarebbe stato approvato preventivamente dai tecnici della Lega. «L’aggiudicazione dell’offerta di Sky – spiega l’azienda di Comcast – porterebbe a un risultato più competitivo, perché le dirette delle partite sarebbero offerte sia dalla Lega sia da Sky con benefici per la Serie A, i club e gli spettatori». Fin dall’inizio di questa tornata la proposta di Sky non è mai stata messa in votazione, a differenza di quella di Dazn (840 milioni). La Lega, infatti, non era convinta della sua completa legittimità. Tra i motivi di perplessità c’era anche la promessa di Sky, avanzata a metà febbraio, di pagare entro tre giorni dall’eventuale assegnazione ben 505 milioni: la metà della somma del primo anno del nuovo triennio più l’ultima rata della scorsa stagione ancora congelata e oggetto di una causa davanti al Tribunale di Milano. Sky adesso chiede che sia votata anche la sua offerta.

SCONTRO CON DAZN. Di fronte a questa controversia, sembra difficile che l’assemblea in programma martedì e quella successiva, che dovrebbe tenersi alla fine della settimana, possa arrivare alla fumata bianca. Diventa probabile un nuovo bando per evitare conseguenze legali. Una considerazione della lettera di Sky ha provocato la reazione di Dazn. La pay tv, tornando sui dubbi tecnologici di un intero campionato trasmesso in streaming, sottolinea «le difficoltà del 60% delle famiglie italiane ad accedere alla rete con connessioni veloci». Dazn non ci sta: «Oggi il 99% delle famiglie italiane, grazie alla copertura capillare del territorio, può dotarsi di una connessione a banda larga con diverse tecnologie». La possibilità di ripartire dalla casella iniziale è sempre più concreta.

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