La Fiorentina ha messo in campo un’opposizione più di forma che di sostanza, scrive La Gazzetta dello Sport. Chiesa e Simeone hanno fatto aleggiare sul Meazza lo spavento con una giocata da «il futuro è qui»: assist affilato di Federico a tagliar fuori la difesa, scavetto del Cholito davanti a Donnarumma. Dopo palla riconquistata e persa da Bonucci in un tentativo di pressing ultra-avanzato ben oltre la metà campo. Ma la paura è durata non più di tre minuti.
Il Milan aveva cominciato dal via a macinare gioco, con particolare efficacia negli accentramenti tra le linee di Bonaventura e gli strappi senza palla di Kessie, e ha rimediato subito con Calhanoglu. E anche Kalinic, con qualche sponda preziosa, è sembrato più inserito del solito (e ha pure segnato il gol della sicurezza, quello del 3-1). Pioli si è ritrovato presto senza un centrale, poi ha dovuto cambiare il portiere e poi anche l’altro centrale. La formazione raffazzonata ha esposto la squadra al palleggio rossonero – mai troppo insistito, anzi, sempre indirizzato in verticale – e le distrazioni individuali hanno fatto il resto.
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Redazione LaViola.it