
Due indizi non fanno una prova. Ecco perché, dopo le gare con Roma e Spal, Stefano Pioli aveva voluto mettere qualche puntino sulle i. «I gol subiti su palla inattiva? Fino a questi due match avevamo dati ottimi da questo punto di vista. Tra i migliori del campionato». Vero. Lo stesso tecnico però, evidentemente, aveva avvertito qualche sinistro scricchiolio. «Certo, nelle ultime due partite, abbiamo concesso troppo e quindi dovremo cercare di lavorare di più e meglio per evitare queste situazioni». Quello di De Vrij è stato il terzo gol consecutivo preso su sviluppo di palla inattiva. Era successo con la Roma (rete di Manolas su azione da calcio d’angolo), con la Spal (Paloschi dopo una punizione laterale) e si è ripetuto all’Olimpico.
Cross di Luis Alberto, movimento sbagliato di Pezzella, colpo di testa dell’olandese, e 1- 0. Peccati mortali, che vanificano tutto il resto. Perché fino a quel momento, al cospetto del terzo miglior attacco del campionato e del capocannoniere (Immobile) Astori e compagni si erano comportati bene. Concedendo pochissimo, e limitando al massimo i pericoli. Poi, appunto, la solita distrazione. Fatale.
L’altezza media del campionato è 182,7. Quella dei viola si ferma a 182.2 cm e ben dodici squadre sono “mediamente” più alte della Fiorentina. Un problema tra l’altro, quello della difesa, che va oltre le palle inattive. Basta dare un occhio ai numeri. Sono 19 i gol incassati, settima difesa in Serie A. Ma almeno un gol lo prende sempre. Soltanto in tre partite (su 14, contro Verona, Benevento e Torino) i viola son riusciti a mantenere la porta inviolata.

Di
Redazione LaViola.it