La difesa era un punto di forza della squadra di Iachini post lockdown. Adesso no: tolto il Torino, tutti hanno fatto almeno due gol ai viola
C’è un dato che fotografa il difficile momento che da inizio stagione sta attraversando la difesa della Fiorentina. Nella prima fase del ciclo Iachini, coincisa con il suo arrivo a Firenze a dicembre fino al termine dello scorso campionato, la retroguardia viola in 21 partite di campionato era riuscita a mantenere la porta inviolata in 7 circostanze, una ogni tre. Subendo, peraltro, appena venti gol, una media di 0,95 a partita. A distanza di appena un mese, con un reparto che – per espressa volontà del tecnico – è pressoché rimasto invariato quello che era stato il punto di forza della squadra sembra all’improvviso essersi trasformato in un tallone d’Achille, scrive stamani La Nazione.
Il totale parla di otto gol subiti nei primi 360’ di campionato, una media di due palloni per ogni match, più del doppio del dato che aveva permesso alla Fiorentina di laurearsi la miglior difesa nel post lockdown. Numeri incredibili per la filosofia pragmatica di Iachini, vate contemporaneo del «primo: non prenderle». Ma se questa cifra da un lato può essere giustificata dall’assenza nelle prime tre giornate di Pezzella, dall’altro evidenzia alcune nuove ruggini. Inevitabile ricollegare questo calo alla complessa situazione contrattuale dei tre capisaldi: Caceres andrà in scadenza a breve (e il grave errore su Verde a Cesena si inserisce nel solco delle prestazioni opache offerte con l’Uruguay nei giorni scorsi) mentre il discorso per il rinnovo di Pezzella e Milenkovic (liberi di accasarsi altrove dal febbraio 2022) sembra in salita. La difesa dunque, più che con la testa sul campo, sembra già con le valige in mano.

Di
Redazione LaViola.it