Stessi interpreti di un anno fa, ma ora i numeri sono impietosi. La Fiorentina non riesce ad uscire dalla crisi e prende (quasi) sempre gol
C’era una volta la miglior difesa del campionato. I nomi degli interpreti? Nikola Milenkovic, German Pezzella e Martin Caceres. Gol subiti da gennaio ad agosto 2020 con Iachini? Appena 20 in 21 partite di campionato, meglio di Milan e Inter (22), Atalanta (23), Lazio e Juve (26). Partite senza subire reti: ben 8.
STESSO TRIO. 2 maggio 2021, 34 giornate di campionato. Gol subiti? 57, per una media di 1,67 reti a partita. Peggio hanno fatto solo Crotone e Parma (già in direzione Serie B) e concorrenti dirette per la salvezza come le neopromosse Benevento (68) e Spezia (63). Gli interpreti principali? Nikola Milenkovic, German Pezzella e Martin Caceres. Ovvero il trio che è partito titolare anche a Bologna, venendo però infilato (insieme ai compagni) a ripetizione sull’asse Vignato-Palacio. Non solo, perché solo grazie a Dragowski le cose non sono andate peggio. Un trio che, sulla carta, darebbe anche maggiori ‘garanzie’ a Iachini, che alla vigilia ha spiegato l’esclusione di Quarta proprio per cercare, con Milenkovic-Pezzella-Caceres, di tornare al solido assetto di un anno fa.
CON 5 DIFENSORI. Peccato però che quei tempi sembrino lontani anni luce. Ovviamente si parla di centrali ma in realtà va preso in considerazione tutto l’assetto difensivo, dagli errori anche dei terzini alle coperture sbagliate dei centrocampisti (ieri Pulgar teneva in gioco Palacio sul primo gol). Fa però parecchio riflettere come una difesa composta per larghi tratti dai soliti giocatori sia capace di un’involuzione così clamorosa. Con un paradosso in più: la Fiorentina gioca sempre, ormai da tempo, con cinque difensori puri e spesso con due mediani. Eppure continua a prendere gol a ripetizione.
COSI’ E’ DURA. Quest’anno, in 34 partite, solo 5 volte la Fiorentina non ha preso gol. I viola hanno incassato almeno una rete in tutte le 11 ultime partite giocate. E in generale in ben 8 occasioni hanno incassato almeno 3 gol. Si capisce bene, così è davvero difficile riuscire a vincere le partite. Anche se hai un Vlahovic straordinario arrivato a 19 gol in campionato.
SOLO UNA VOLTA PEGGIO IN 70 ANNI. E la dimensione della ‘difesa da incubo’ della Fiorentina lo dà il confronto con gli altri anni: con 57 gol subiti in 34 giornate di campionato, solo una volta negli ultimi 70 anni erano stati prese più reti. Era il 2001/2002, l’anno di retrocessione e fallimento: allora i gol presi alla 34° giornata erano 63, mentre mai erano stati superati neanche i 50 gol al passivo a questo punto della stagione nei 19 anni successivi. Neanche nel 2004/2005, l’anno del ritorno in Serie A, quando furono 48 i gol presi alla 34° giornata. La Fiorentina 2000/2001 ne prese 52, mentre quella ’94/’95 con Ranieri al ritorno in A eguagliò la Viola di oggi, ovvero 57 gol subiti. Un gol in meno due anni prima, quando la Fiorentina retrocesse in B, mentre per ritrovare un’altra Fiorentina che prese più di 57 reti dopo 34 giornate bisogna tornare negli archivi del Dopoguerra, al campionato ’46/’47.
NAZIONALI. Numeri, insomma, che parlano chiaro. Per una Fiorentina che sulla carta, oltre al già ampiamente ripetuto 7° monte ingaggi del campionato, ‘vanta’ anche tanti Nazionali. Specie in difesa. Da Pezzella (chiamato dall’Argentina prima del lockdown, non una vita fa) a Quarta, da Milenkovic a Caceres, fino a Biraghi (anche lui chiamato da Mancini fino ad ottobre). E poi a centrocampo c’è Pulgar che è pilastro da anni del Cile, Amrabat mediano del Marocco. E lo stesso Dragowski, che peraltro ha spesso tolto le castagne dal fuoco, come a Bologna, si gioca un posto all’Europeo con Skorupski nella Polonia di Sousa. Insomma, ulteriore testimonianza di una situazione grottesca.
ERRORI IN SERIE. Perchè poi gli errori si ripetono di partita in partita. Il Bologna ha ‘affettato’ la Fiorentina tre volte sull’asse Vignato-Palacio, e anzi il bilancio al passivo poteva anche essere più ampio. Prima Pulgar, poi Pezzella e quindi Milenkovic, quanta fatica a tenere la linea difensiva. Errori dei singoli ma anche, e soprattutto, di reparto. ‘Piccole sbavature’, le ha chiamate Iachini. Ma da inizio anno le disattenzioni in serie costano punti pesanti. Come con il Sassuolo (in particolare Pezzella), con il Parma (Malcuit), con la Roma (Milenkovic-Pezzella), con l’Udinese (Milenkovic su Nestorovski), con la Samp (errori in serie), con il Torino (Pezzella su Belotti), solo per restare al girone di ritorno. E poi con Inter, Spezia, Roma e Benevento all’andata, ma non solo. A inizio anno sembrava l’attacco il vero problema di questa Fiorentina, invece alla lunga è stata la difesa a condizionare un’annata di grande sofferenza. Con una salvezza che è ancora tutta da conquistare.
Di
Marco Pecorini