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Rassegna Stampa

Diavolo Rebic, ma la Fiorentina non si arrende mai. Bravo Iachini

La gara degli ex: il croato la sblocca, Cutrone si conquista il rigore (discusso) del pari. Reazione viola in inferiorità numerica.

Il Milan ha sprecato una grande occasione per portarsi da solo al sesto posto, almeno per una notte a -1 dalla Roma quinta, facendosi raggiungere da una Fiorentina mai doma e in inferiorità numerica. Un errore grave, non certo da grande squadra, quello dei rossoneri che hanno recriminato per il fallo di Romagnoli sull’ex Cutrone in occasione del rigore dell’1-1 trasformato da Pulgar, ma in realtà il Diavolo dovrebbe arrabbiarsi soprattutto con se stesso per come ha gestito un match che si era messo in discesa complice la rete dell’1-0 regalata da Caceres a Rebic, esplosivo in questo 2020 (6 centri in A nelle ultime sei partite, 7 in tutto), e il rosso a Dalbert. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

LA MOSSA DI IACHINI. Di certo gli ospiti hanno mostrato di avere una condizione fisica peggiore rispetto ai viola che nel finale arrembavano quasi senza doversi preoccupare delle ripartenze avversarie, avanti di un gol e di un uomo. Il pari di Firenze per il Milan ha così un sapore amaro, quello della grande chance gettata alle ortiche. Diverso invece il discorso per Iachini, bravo ad azzeccare la mossa Cutrone, ex decisivo gettato nella mischia per la rimonta, e a caricare a un gruppo che non si è arreso quando si è trovato spalle al muro. Sarà contento il presidente Commisso, sorridente dopo il 90′, ma meno felice di come i suoi avevano interpretato la prima frazione.

ALTI E BASSI. La Fiorentina infatti ha impostato la partita senza grande coraggio e, nonostante fosse reduce dalla sbornia di una settimana fa in casa della Sampdoria, ha scelto di difendere bassa per non concedere spazi tra le linee a Calhanoglu e per marcare con gli esterni di centrocampo Castillejo e Rebic. Ha così finito per coprirsi con un 5-3-2 arroccato quasi al limite della propria area, una tattica usata anche per invitare gli avversari nella propria metà campo e per colpirli con le ripartenze di Chiesa. Il prezzo che Iachini ha dovuto pagare è stato quello di concedere un netto possesso palla (63,7% al 45’) ai rossoneri che hanno trovato molto spazio per avanzare e sono andati vicini al gol con Rebic, murato da Dragowski.

PIU’ MILAN. I problemi maggiori per i viola arrivavano dalla loro fascia sinistra, dove Dalbert non riusciva a contrastare Castillejo, ma anche Ibrahimovic, arretrando sulla trequarti per fare uscire Pezzella e aprire varchi, era assai abile a far pesare la sua abilità nei filtranti. Il Diavolo non era dominante, ma aveva il controllo della sfida perché gli uomini di Iachini in attacco facevano troppo poco: impalpabile Vlahovic, zero incursioni pericolose di Castrovilli, qualche lampo sono di Chiesa. Ibra si è visto annullare per un tocco di braccio un eurogol e il pubblico del Franchi ha potuto tirare un sospiro di sollievo quando ha visto rientrare Pezzella e compagni negli spogliatoi sullo 0-0.

EX AVVELENATI. Il Milan ha continuato a fare la gara anche nella ripresa quando, su uno strafalcione di Caceres, l’ex Rebic ha punito i viola. Dopo il rosso di Dalbert, la Fiorentina sembrava in ginocchio, ma Iachini è stato bravo a crederci e ha suonato la carica inserendo Cutrone al posto di Castrovilli e passando al 3-4-2. Proprio l’attaccante ex rossonero è stato molto vivo e ha approfittato dell’incapacità degli ex compagni di gestire il risultato per prendersi il rigore (molto contestato) dell’1-1. Gli uomini di Pioli hanno anche rischiato di incassare il raddoppio e alla fine per il primo pari in trasferta del loro campionato possono ringraziare Begovic.

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