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Diario da Moena, giorno 5: riposo tra bici e pranzi insieme. Domani si riparte

Prima giornata libera concessa da Italiano dall’inizio della preparazione. Il tecnico soddisfatto dopo la prima uscita amichevole di ieri

Buona la prima, secondo mister Italiano. E allora come da programma mercoledì libero per la squadra. Prima giornata di riposo dall’inizio della preparazione, dopo una serie di doppie sedute di allenamenti e l’amichevole di ieri contro l’Ostermunchen. Il risultato, 7-1, poteva essere più largo, anche se era obiettivamente impensabile arrivare ai 30 gol citati dal tecnico per motivare la squadra. Sul campo, però, si sono viste le giocate provate e riprovate nella prima settimana di esercitazioni. Il percorso è lungo, la rosa ancora da costruire, ma la strada è quella giusta.

BICI… Intanto la giornata di riposo a Moena è servita per scaricare un po’ fisico e testa e rinforzare lo spirito di gruppo. I giovani, da Krastev a Frison, da Bianco a Dalle Mura, ne hanno approfittato per fare un giro in bici in mattinata, ma anche due ‘veterani’ come Benassi e Biraghi si sono messi in moto e, sempre sui pedali, hanno raggiunto il Lago di Carezza, a oltre 20 chilometri dall’Hotel Dolce Casa. Una gita niente male, ma negli anni tanti protagonisti viola, tra allenatori, staff e giocatori, si sono avventurati con le bici in giro per le bellezze nei dintorni di Moena.

… E TAVOLA. Spazio poi a un partecipato pranzo ad Alba di Canazei per diversi viola. Dai serbi Vlahovic, Milenkovic e Terzic, ai portieri Rosati e Terracciano, ma anche parte dello staff, in tanti si sono riuniti a tavola per rafforzare lo spirito di gruppo e godersi le bontà culinarie della zona. Gori, invece, arrivato in ritiro solo lunedì, ne ha approfittato per allenarsi stamani. E stasera possibile spazio ad altre cene di gruppo.

DOPPIO ALLENAMENTO. Domani, invece, si riparte. Nuovi allenamenti, nuove indicazioni da mister Italiano. Finora tanto spazio ai movimenti, alla difesa a 4, al tridente, alla pressione dei centrocampisti, agli inserimenti, alle ‘catene’ degli esterni, alle sovrapposizioni. Mentalità da cambiare, filosofia di gioco totalmente diversa. Il percorso è solo all’inizio, Moena è un cantiere aperto.

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