L’ex Udinese, che vive in Toscana: “Fiorentina sorpresa fino a un certo punto. Per la Champions saranno determinanti le ultime 10 partite”
Totò Di Natale, qualcosa come 227 gol segnati con l’Udinese e oltre 300 in carriera, divide la sua vita tra Empoli e il Friuli. Queste le sue dichiarazioni in un’intervista al Corriere Fiorentino: «In Toscana ci vivo da 25 anni con la mia famiglia e mando avanti investimenti immobiliari. A Udine invece ho un’azienda di caffè e il ‘Donatello’, la scuola calcio di cui sono presidente. Faccio su e giù di continuo ma sono felice e mi godo le partite in tv».
Oggi ce n’è una che la riguarda. Che partita si aspetta?
«Secondo me sarà bellissima. La Fiorentina è più forte, ma l’Udinese ha recuperato Sanchez. Lo conosco bene, dopo gli infortuni avrà voglia di lasciare il segno».
La Fiorentina è in zona Champions, se l’aspettava?
«È una sorpresa fino a un certo punto. Ha grandi giocatori, ma il segreto è Palladino: ha idee e non guarda in faccia nessuno. Con lui la Fiorentina può aprire un ciclo».
Riuscirà a restare lassù fino alla fine?
«Saranno determinanti le ultime 10 partite. A Udine, quando facemmo l’impresa, ci guardammo in faccia proprio prime delle ultime domeniche. Quando il traguardo si avvicina, la squadra si compatta».
Gudmundsson le somiglia?
«Beh, qualcosa c’è. Ha un talento enorme, fantasia e capacità di incidere. Con Kean forma una gran coppia».
A Empoli gioca Fazzini, che ai viola non dispiacerebbe affatto. Varrebbe la pena investirci?
«Io dico sì. In campo è intelligente e sa trovarsi il suo posto, ha tecnica e visione: a Firenze saprebbe coprire la posizione di Bove».
La Fiorentina per anni le ha fatto la corte, eppure la cosa non si è mai concretizzata. Perché?
«Quando c’era Lucchesi mi chiamava spesso, ma anche ai tempi di Prandelli e Montella sarei potuto venire. Mi sarebbe piaciuto, ma avevo dato la mia parola all’Udinese e non volevo tradire».
Di
Redazione LaViola.it