Di Giorgi: “Franchi, la proprietà non si deve irrigidire. La bellezza di Firenze…”

La deputata che sta proponendo l’emendamento sul tema ristrutturazione degli stadi parla del Franchi e lancia un messaggio a Commisso

La deputata del PD, Rosa Maria di Giorgi, ha parlato a Controradio dell’emendamento al Decreto Semplificazione che potrebbe portare novità sulla ristrutturazione degli impianti sportivi in Italia. E quindi anche sul Franchi: “Stiamo lavorando a questa legge che ho presentato diversi mesi fa, e che potrebbe essere trasformata in un emendamento all’interno del Decreto Semplificazione che avremo tra le mani tra qualche settimana. In questo emendamento si dice che alcuni stadi e strutture in Italia hanno la necessità di non cadere nel degrado. Stiamo puntando a proporre questo emendamento abbastanza rapidamente, così che si possano aggiungere degli elementi quando si fa la dichiarazione di protezione di un bene. Cioè la funzionalità della struttura e la sostenibilità economica per il proprio mantenimento. Che si possa cioè mantenere la funzione per cui è stato costruito l’impianto, come il calcio per uno stadio. In Italia abbiamo varie strutture che sono protette ma che hanno bisogno di manutenzione, spesso importante”.

FIRENZE. “La proposta che stiamo proponendo credo che possa essere d’aiuto per vari Sindaci, anche per Firenze. Proponiamo che vengano mantenute le parti identitarie dello stadio, come al Filadelfia di Torino è stata mantenuta la facciata. Al Franchi ci sono le scale elicoidali e la torre di Maratona, ad esempio. Mantenendo queste parti credo che si possa poi puntare ad una ristrutturazione importante. Non ci devono essere irrigidimenti da nessuna delle parti, né da parte della Soprintendenza (ma il Soprintendente mi pare disponibile in questa fase), né da parte della proprietà. Quando si sceglie di venire in Italia, si sceglie Firenze, si arriva in un Paese prezioso per le sue bellezze e in una delle città più belle del mondo. Si sa che c’è uno stadio in questa città, la bellezza del nostro Stato e delle nostre città è legata a questa cultura di mantenimento e protezione dei beni. Cerchiamo di avere tutti una pazienza, di qualche mese. Il decreto sarà approvato a giugno”.