“Negli ultimi giorni ho seguito anche gli allenamenti dell’Under 21 e ho visto che prova a imitare Modric”, ha detto l’ex viola
Quando si nomina Jacopo Fazzini, il primo colore che viene in mente è l’azzurro. Non solo per il lungo percorso a Empoli, dove ha trascorso otto anni tra settore giovanile e prima squadra, ma anche per la maglia della Nazionale, con cui ha compiuto l’intero percorso dalle giovanili all’Under 21, protagonista ora agli Europei in Slovacchia.
Uno che lo ha seguito da vicino in questo cammino con l’Italia è Antonio Di Gennaro, ex centrocampista della Fiorentina e attuale commentatore Rai per gli Europei Under 21, intervistato dal Corriere dello Sport-Stadio.
RUOLO. “Nunziata in Nazionale l’ha schierato sempre da trequartista, contro la Spagna nell’ultima gara è partito lì nel 3-4-2-1 e ha fatto bene. Poi può giocare anche come mezzala, perché ha ottime letture, inserimento e tiro. E gol, dettaglio non da poco“.
MEZZALA. “Stefano (Pioli, ndr) è un tecnico intelligente, che vede il talento. Al Milan giocava col 4-2-3-1, lo dovesse riproporre a Firenze Fazzini sarebbe il perfetto trequartista. In caso opti per il 3-5-2 può fare bene anche da mezzala“.
SIMILE A BRAHIM DIAZ? “Sono giocatori diversi, Brahim predilige partire dall’esterno, Fazzini è più centrocampista. Non so bene a chi paragonarlo. So che il suo modello è Luka Modric e un po’ lo ricorda. Negli ultimi giorni ho seguito anche gli allenamenti dell’Under 21 e ho visto che prova a imitare Modric, soprattutto nella ricerca costante dei colpi d’esterno“.
L’INFORTUNIO. “Sì, il campionato dell’Empoli è stato condizionato anche dal suo infortunio. Se non fossero mancati lui e Anjorin nella parte cruciale della stagione chissà…”.
MANCANZA DI FISICITÀ. “Questi son discorsi che lasciano il tempo che trovano. Lui non è tanto alto, ok. Ma quanto è alto Barella? Quanto è alto Gavi? E Pedri? Dobbiamo smetterla di fossilizzarci solo sulla fisicità. In questo gioco conta la tecnica e lui ne ha da vendere“.
UN CONSIGLIO. “Sento spesso parlare della troppa pressione. A Firenze c’è, ma serve a capire se un giocatore ha la stoffa o no. Non è questione di pressione, ma di personalità. Guardate Gudmundsson: al Genoa vinceva le partite da solo, alla Fiorentina lo abbiamo visto al 50%. O anche Colpani, che non ha reso al meglio, anche lui per problemi di personalità oltre che a qualche colpa di Palladino che non è riuscito a schierarlo mai nella sua posizione ideale“.
LA 10 A FAZZINI? “Perché no? Spero rimanga Gud, ma in caso di partenza Fazzini con la dieci ce lo vedrei bene, può spingerlo a tirar fuori quello di cui parlavamo prima, la personalità“.
Di
Redazione LaViola.it