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Di Francesco sì, ecco perché. La Fiorentina e il mosaico allenatori

Comincia a delinearsi l’identikit del successore di Paulo Sousa. Nel borsino della panchina viola, infatti, Eusebio Di Francesco, è balzato al primo posto. Il giallo dell’incontro con Corvino, smentito dalla stessa Fiorentina (l’allenatore del Sassuolo è stato fotografato e filmato sotto la casa del dg viola a poche ore dalla premiazione di Coverciano per la Panchina d’oro) ha fatto schizzare alle stelle le sue quotazioni.

La palla adesso è nelle mani del club neroverde: determinante, infatti, sarà l’esito del vertice tra Di Francesco e i dirigenti emiliani, in programma a metà aprile. L’allenatore però, dopo un ciclo durato quattro anni, avrebbe già fatto intendere di voler cercare fortuna altrove. La vicenda non è ancora chiusa, insomma. E la Fiorentina d’altronde non ha alcuna intenzione di guastare i rapporti, da sempre buoni, con la famiglia Squinzi. Fino a oggi non si sono mai registrati screzi o sfide di mercato tra i due club. Da qui l’attendismo di Corvino, che guarda con grande attenzione al colloquio chiarificatore tra Di Francesco e la società emiliana. Lo scoglio è rappresentato soprattutto dalla clausola rescissoria di un contratto in scadenza nel 2019. Ma la volontà di superarlo non manca, tant’è che nelle ultime ore è stato registrato un crescente interesse per Leonardo Semplici: segno che il Sassuolo ha probabilmente individuato l’allenatore della Spal dei miracoli come successore di Di Francesco.

Un altro possibile ostacolo tra la Fiorentina e l’allievo di Zeman potrebbe arrivare da Roma. Il futuro incerto di Luciano Spalletti, in un primo momento, sembrava poter aprire le porte della capitale a Di Francesco. Da ex giallorosso il richiamo sarebbe irresistibile. In realtà spetta al presidente Pallotta sciogliere i dubbi sull’allenatore di Certaldo. Intanto però in queste ore si sta definendo l’arrivo del nuovo ds Monchi, ex dirigente del Siviglia. Proprio lui potrebbe spingere sulla panchina della Roma quell’Emery (in rotta con il Psg dopo la clamorosa batosta rimediata in Champions contro il Barcellona) che in Spagna, a Siviglia, ha collezionato tre vittorie consecutive in Europa League.

Lavori in corso anche all’Inter, dove soltanto il piazzamento finale della squadra nerazzurra e le contingenze del mercato decreteranno la permanenza o meno di Stefano Pioli. Antonio Conte o il «Cholo» Simeone restano le primissime scelte per le ambizioni della Suning, proprietaria dell’Inter. L’ex allenatore della Lazio piace molto anche alla Fiorentina, ma come nel caso di Maurizio Sarri con il Napoli, i viola non possono attendere più di tanto le decisioni altrui. L’allenatore di Figline resta uno degli obiettivi di Corvino: è il nome che potrebbe ridare entusiasmo e un gioco divertente alla Fiorentina. Ma in questo momento, a meno che la situazione non precipiti nella parte finale della stagione, è difficile che De Laurentiis lo liberi.

Ecco giustificata allora l’accelerazione con Di Francesco, un allenatore che, dopo essersi liberato dal Sassuolo, sarebbe già pronto per guidare la ripartenza viola. Con davanti una campagna acquisti molto delicata, la Fiorentina ha bisogno di certezze. I punti fermi della squadra del futuro in questo momento non sono tanti. Se si escludono Bernardeschi, Chiesa, Saponara, Astori e Sportiello tutti potrebbero lasciare Firenze. Compreso quel Kalinic che a gennaio ha rifiutato la pioggia di milioni in arrivo dalla Cina.

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