Dopo aver portato il Sassuolo in Europa fu vicino ai viola, così come dopo le dimissioni di Pioli. Ora è ripartito da Frosinone
“Sono stato molto vicino alla Fiorentina. Poi sono andato alla Roma per una questione di cuore”. Nelle parole della vigilia c’è tutto il racconto di un passato che poteva essere diverso. Sei anni e mezzo fa per un pomeriggio Eusebio Di Francesco è stato infatti virtualmente l’allenatore della Fiorentina: era il marzo 2017, in città il dibattito era sul post Sousa: Eusebio aveva tutto per diventare il tecnico giusto per una squadra che si apprestava a cambiare pelle. Moderno, aggressivo, spregiudicato con il suo 4-3-3 aveva portato il Sassuolo in Europa. Tutto sembrava combaciare ma forse, proprio per l’esposizione mediatica, la trattativa si arenò quasi subito: Corvino scelse Pioli, Di Francesco andò alla Roma, laddove raggiunse il punto più alto della sua carriera: la semifinale di Champions contro il Liverpool. Così scrive La Repubblica.
LA RISALITA. Nel 2019, prima delle dimissioni di Pioli e l’arrivo di Montella, Di Francesco fu di nuovo accostato alla Fiorentina e di nuovo legato a Corvino, ma i Della Valle smentirono il tutto con tanto di nota ufficiale. Intanto il tecnico, dopo i consensi, registrava le battute a vuoto (gli esoneri con Sampdoria, Cagliari e Verona). Di Francesco ha così deciso di aspettare, si è ritirato nella sua Pescara, ogni tanto manteneva le sue amicizie toscane, in particolare a Empoli in attesa della chiamata giusta, arrivata dopo quasi due anni, da Frosinone. Una sfida affascinante, una salvezzada conquistare, un gruppo di giovani. Scommessa vinta nelle prime gare, due vittorie con Atalanta e Sassuolo, due pareggi con Udinese e Salernitana e una sola sconfitta, contro il Napoli. Magari in futuro sarà di nuovo accostato a Firenze, ma per adesso i viola sono solo una squadra da battere in un inizio di campionato che sa di rinascita.
Di
Redazione LaViola.it