La squadra viola diventa imprevedibile quando gioca in velocità senza punti di riferimento in attacco, ma serve cambiare qualcosa. Coppa Italia decisiva per il croato
Per la Fiorentina era fondamentale battere il Chievo Verona e tornare a vincere, e così è stato. Quella del Bentegodi è una vittoria che mantiene i viola all’interno di quel treno di squadre che lottano per un posto in Europa.
E ad oggi la corsa si è fatta ancora più complicata. Perché se ci sono nove squadre (dal quarto al dodicesimo posto) in sette punti per tre posti, ben sei (dal settimo al dodicesimo) sono in lotta per il settimo posto finale, che potrà tornare utile a seconda di come finirà la Coppa Italia.
Semmai, ancora una volta sul piano della prestazione la Fiorentina di Pioli ha mostrato limiti e sbagliato tanto. Si continua a ripetere che quella viola è una squadra giovane e quindi è nell’ordine delle cose commettere degli errori, ma farsi mettere sotto dal Chievo (soprattutto nel secondo tempo) non è certo ben augurante per continuare a lottare e sognare l’Europa.
UNA FIORENTINA DA CAMBIARE. È forse arrivato il momento per Pioli di cambiare e prendere decisioni importanti. Anche perché i sei gol presi nelle ultime due partite mostrano una squadra non capace di avere i giusti equilibri per supportare e sostenere il tridente d’attacco.
Non è un mistero che l’allenatore viola voglia riportare Veretout nel ruolo di metronomo, davanti alla difesa. Così facendo, però, perderebbe nuovamente il francese nel ruolo di mezzala. E soprattutto, l’unico giocatore a disposizione capace di fare da raccordo tra centrocampo e attacco senza lasciare ampie praterie agli avversari.
SQUADRA DA CONTROPIEDE. L’altra soluzione, e probabilmente l’unica praticabile, è quella di rinunciare a Simeone. Per prestazioni e gol segnati, quest’anno l’argentino non ha mai inciso in maniera decisiva. Con l’arrivo di Muriel la Fiorentina è diventata una squadra più da contropiede (lo ha detto lo stesso Pioli).
Senza il Cholito, il tecnico viola potrebbe optare per un 4-4-2 o un 3-5-2, con Chiesa e Muriel a svariare sul fronte d’attacco senza dare punti di riferimento, e con la possibilità di avere un giocatore in più a centrocampo per migliorare gioco e filtro davanti alla difesa. Mantenendo anche Veretout nel ruolo di mezzala. In questa maniera il francese potrebbe tornare a trovare maggiormente gli inserimenti dentro l’area avversaria, come capitava nella scorsa stagione.
MERCATO, QUALCOSA ACCADRÀ. Il tutto se non ci saranno novità dal mercato. Corvino ripete che in entrata non accadrà più niente. Vedremo. In uscita, invece, secondo quanto abbiamo raccolto, il futuro di Pjaca sarà deciso mercoledì sera. In caso di passaggio del turno rimarrà a Firenze, in caso contrario partirà.
Per il croato, qualora si optasse per la partenza, ci sarebbe anche da risolvere la questione legata ai 2 milioni versati la scorsa estate alla Juventus e che la Fiorentina non vuole perdere. Situazione simile anche per Gerson.
Infine, la società viola e Corvino non lo ammetteranno ma nei giorni scorsi un difensore a disposizione ha chiesto di essere ceduto. Vedremo se sarà accontentato o meno.
PRESENTE E FUTURO DA DECIDERE. Mercoledì contro la Roma i viola si giocano il futuro in Coppa Italia e domenica a Udine molto per l’Europa. Due gare da non sbagliare per darsi un presente ma soprattutto un futuro da protagonista.
Di
Gianni Ceccarelli