
Da Montella a Prandelli, passando per Iachini: con lo spagnolo la Fiorentina credeva di aver coperto una lacuna ‘storica’, invece è stato un flop
Cinquantadue presenze in maglia viola, 37 da titolare. Ma solo una manciata di buone prestazioni e tante prove da dimenticare. Finisce così, per adesso, l’avventura alla Fiorentina di Pol Lirola. 3470 minuti complessivi in un anno e mezzo, da quell’illusione di aver finalmente trovato un terzino ‘vero’, lacuna storica per la Fiorentina, alla realtà di un giocatore quasi mai capace di far fruttare le sue doti atletiche.
‘SCONTENTO’. Lo spagnolo classe ’97, dopo essere scivolato a terza scelta con Prandelli, è da ieri sera a Marsiglia e firmerà a breve con l’OM, per un prestito con diritto di riscatto a 11,5 milioni che potrebbe portarlo definitivamente lontano da Firenze. Oppure vederlo tornare a luglio, quando diverse cose in casa viola potrebbero cambiare. Chissà. Intanto, la certezza è quella di una scommessa (per ora) persa. Da quei 12 milioni più (corposi) bonus, più il 10% sulla futura rivendita, con cui Lirola fu preso dal Sassuolo nell’estate 2019, a un ruolo in panchina nel clan degli ‘scontenti’, più volte citato da Prandelli e Pradè.
TIMIDEZZA. Pochi dubbi sulle capacità fisiche ed atletiche. Molte più pecche, però, nel metterle in mostra. “Deve essere più ignorante”, disse subito di lui Iachini, un anno fa di questi tempi, quando tornò ad allenarlo dopo il Sassuolo. E in effetti con Beppe si sono visti gli unici sprazzi del miglior Lirola: quel gol, l’unico in viola, bello e importante contro l’Atalanta in Coppa Italia, un paio di altre prove sopra la sufficienza. Poi poco altro. Tanto che già a gennaio di un anno fa si parlava di possibili sostituti. “Lirola ha potenzialità importanti, propulsione e cambio di passo, ma deve convincersi e togliersi un po’ di timidezza”, ribadì Prandelli rafforzando il concetto. Mentre Montella, dopo una prova così e così contro il Lecce, disse dello spagnolo: “Ha fatto due belle azioni, poi ha sentito qualche rumorino di troppo sugli spalti ed è stato condizionato. Crediamo in lui e dobbiamo sostenerlo per fargli avere tranquillità per tutta la partita”. Insomma, con o senza tifosi, la testa e la (poca) convinzione nei propri mezzi hanno frenato quell’esterno della Spagna U21 che faceva presagire grandi cose.
SCAVALCATO. Tre gli assist in un anno e mezzo di Fiorentina. L’ultimo quello per Biraghi contro lo Spezia. Con Prandelli Lirola ha perso però ancor più spazio: solo una volta titolare in 10 partite, finito dietro a Caceres (difensore adattato a destra) e Venuti (definito “il nuovo Jorgensen” da Cesare) anche con il ritorno del 3-5-2. Chiaro che il morale dello spagnolo fosse calato verso il basso. Pur avendo fatto veder poco sul campo per provare a cambiare la situazione. Resta, però, il rammarico di non aver visto sfruttate a pieno le sue potenzialità. Ora prova a puntarci il Marsiglia, in corsa per il 4° posto in Francia dopo l’eliminazione dalla Champions. A luglio poi si vedrà.

Di
Marco Pecorini