Storie di mercato, storie di un’estate(o di un inverno in questo caso), strade che potevano prendere una certa direzione e che invece sono andate per un altro verso. Da un lato Mattia Destro, giocatore copertina del Bologna; dall’altro Josip Ilicic, uno dei tanti volti viola a caccia di continuità, di quel legame con il passato glorioso di un anno fa. Mattia Destro e Josip Ilicic, due giocatori però che, proprio per le storie citate sopra, avrebbero potuto giocare questo derby dell’Appennino a maglia invertita.
Destro e la Fiorentina; una trattativa, un’idea che ha caratterizzato il calciomercato 2015 quando l’attaccante, in uscita e chiusa la parentesi a Roma, cercava una nuova sistemazione per il suo rilancio. Una sistemazione che poteva essere Firenze,con una Fiorentina alle prese con il dopo Gomez, volta anche a un processo di italianizzazione poi accantonato. Alla fine Paulo Sousa scelse Kalinic, scovando nel Dnipro un cannoniere capace di stupire al suo impatto in Serie A. Destro si è rilanciato a Bologna, dove ha trovato un ambiente che lo ha accolto come un re, sia da un punto di vista emotivo che di ingaggio, un ambiente dove però ancora non sembra aver lasciato il segno che tutti i tifosi rossoblù si speravano.
Per Josip Ilicic al Bologna invece più che di voci e suggestioni di mercato si può benissimo parlare di trattativa saltata ad accordo praticamente raggiunto. Era il Gennaio del 2015; lo sloveno stava faticando nella Fiorentina di Montella, fischiato dal pubblico, sottotono come prestazioni. Pantaleo Corvino aveva visto in lui il calciatore per il salto di qualità di un Bologna prossimo alla risalita in massima serie. L’offerta di sette milioni era stata accettata dalla Fiorentina, l’ingaggio offerto era di quelli importanti. Ma Ilicic rifiutò, non volendo scendere in Serie B in un momento importante per la sua carriera. Da quel no ne uscì un giocatore diverso, trascinatore nelle ultime gare della Fiorentina(7 gol nelle ultime 7 giornate del campionato 2014-2015) . Il resto è storia recente, con un ruolo da protagonista nella squadra dello scorso anno e un rendimento altalenante in questo inizio di stagione.
Domani il primo non ci sarà, ancora alle prese con un infortunio da smaltire, mentre lo sloveno proverà a guidare il riscatto della Fiorentina, e, in parte, anche il suo.
Di
Duccio Mazzoni