Errori di mercato, cambi in panchina e fragilità: Empoli e Fiorentina legate ma verso il basso. Confusione viola, summit societario e ultimi punti salvezza.
Da una parte, quella dell’Empoli, potevamo aspettarci un derby di questa vitale importanza: l’obiettivo era la salvezza e a 4 giornate dalla fine può ancora sperare. Dall’altra parte, quella della Fiorentina, no, non potevamo immaginare che a questo punto del campionato la sfida del “Castellani” fosse così preziosa: ai viola serve la vittoria per evitare che una valanga di vergogna si abbatta sulle loro teste. Teste di tutti, nessuno escluso, ma quelle dei giocatori prima delle altre. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LEGAMI. Questa stagione lega le due squadre più di tante altre volte. Le lega male, però. Mercato e allenatori, errori e confusione. L’Empoli ha sbagliato ad acquistare La Gumina a quella cifra e a non acquistare difensori; la Fiorentina ha sbagliato in varie zone del campo. L’Empoli ha licenziato Andreazzoli, ingaggiato Iachini, licenziato Iachini e ripreso Andreazzoli. La Fiorentina ha spinto alle dimissioni Pioli ed è corsa a prendere Montella, libero sul mercato, con un contratto di due anni e qualche mese. Matrimonio frettoloso, senza pensarci troppo perché conveniva a entrambi.
LA FORZA DELL’ATTACCO. L’Empoli deve vincere per forza, non ha alternative, non ha altri modi per salvarsi. Ha la seconda peggior difesa del campionato, ha preso 10 gol nelle ultime 4 partite: è andato due volte in vantaggio a Udine e ha perso 2-3, con la Spal in casa è passato in vantaggio, è stato rimontato e sorpassato, ha pareggiato e alla fine ha perso 2-4, a Bologna uguale. Dietro (portiere escluso) è un disastro, ma dal centrocampo in su questa squadra ha valori chiari, nitidi, a cominciare dal suo capocannoniere Caputo che da solo, con 15 gol, ha segnato solo 3 reti in meno del trio Muriel-Chiesa-Simeone.
FRAGILITA’. Se dell’Empoli è facile individuare il meglio, della Fiorentina no, non più. Un tempo avremmo detto la difesa, ora Pezzella guida un reparto fragile, incerto: delle ultime 11 partite solo una è finita senza un gol nella rete di Lafont. Sembrava accettabile il centrocampo, fin quando Veretout non ha staccato la spina (un po’ presto, ci sembra). Restano Chiesa e in parte Muriel. Basta, tutta qui la Fiorentina che non vince dal 17 febbraio scorso, vale a dire da 10 partite. C’è confusione dentro una società che, dopo un summit in cui intervengono padroni e dirigenti, comunica che non comunicherà più nessuna iniziativa da qui alla fine del campionato per evitare che la squadra venga destabilizzata, che aggiunge che la prossima Fiorentina sarà competitiva. Sì, ma per cosa? Perché per la salvezza era competitiva anche la Fiorentina di quest’anno.
Di
Redazione LaViola.it