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Dentro i numeri (da urlo) di Nico: già 6 gol, 1 ogni 110’. In rete col 23.5%, il doppio degli altri anni

Nico Gonzalez

Numeri spaziali per l’esterno argentino Nicolas Gonzalez in questo avvio di stagione con la maglia della Fiorentina

Che abbia il piede e la testa caldi è abbastanza evidente. Nicolas Gonzalez è partito fortissimo in questo avvio di stagione. Il bottino di reti dice già 4 gol in campionato e 2 in Conference, per quanto la doppietta nel preliminare col Rapid Vienna non varrà in una ipotetica corsa al titolo di capocannoniere della terza competizione europea.

CABEZAZO. 3 su 6 li ha messi a segno di testa, ovvero il 50%. Nel complesso, sui 28 gol totali segnati da quando veste la maglia gigliata, l’argentino ne ha messi a referto 10 di testa, ovvero il 36%, confermando quella particolare dote sullo stacco aereo che sta diventando un marchio di fabbrica.

MINUTI PER GOL. La classifica marcatori del campionato vede Gonzalez al terzo posto, dietro solo a Lautaro Martinez (9) e Osimhen (5).Tra coloro che hanno collezionato almeno 100 minuti nelle prime 7 giornate di questo campionato, Nicolas Gonzalez è nella top 10 assoluta per gol/minuti. In testa c’è Lautaro Martinez, a segno ogni 60’, poi seguono Scamacca con una rete ogni 81’, Okafor in gol ogni 94’, Vlahovic a segno 1 volta ogni 103’, Giroud ogni 104’ come Orsolini, quindi arriva proprio Gonzalez con 1 gol ogni 109’. Nessuno di questi, Orsolini a parte (che però ha trovato la via del gol nell’ultima gara segnandone 3 in una partita sola, mentre Gonzalez ha segnato in 4 gare differenti), fa ruoli differenti dal centravanti, che giochi in un attacco a due o meno.

2023/24 VS ANNI SCORSI. Tra Serie A e Europa, dunque, nel 2023-2024 Gonzalez ha una media gol di 1 rete ogni 110’. L’anno scorso, per quanto la sua stagione sia stata caratterizzata da una prima parte in cui era più spesso assente che presente a causa di svariati problemi fisici, Gonzalez chiuse la stagione con la media di 1 gol ogni 190’, chiudendo a 14 centri tra Serie A, Coppa Italia e Conference League. Due stagioni fa, invece, chiuse con 1 gol 337’, con 8 reti tra campionato e Coppa Italia.

Da sottolineare come quest’anno sia decisamente più alta la percentuale di minuti giocati rispetto a quelli giocabili: dei 900 che ha giocato la Fiorentina, recuperi esclusi, Nico ne ha disputati 660, ovvero il 73%. L’anno scorso furono 2663’ su 5430’ totali, ovvero il 49%. Due anni fa (col Covid che lo costrinse a star fermo per diverse gare) 2698’ su 3960’, ovvero il 68%.

Altro dato da tenere in considerazione è quello legato alla capacità realizzativa. Stando alla sola Serie A, nel 2021/22 mise a referto 72 conclusioni segnando 7 reti, ovvero andando in rete col 9.7%. L’anno scorso segnò 6 gol su 60 conclusioni, ovvero andando in rete col 10%. Quest’anno ha già segnato 4 reti tirando solamente 17 volte, ovvero andando in rete col 23.5% (il dato, ovviamente, col passare dei mesi è destinato a calare).

L’incidenza dei suoi gol sui risultati ottenuti dalla Fiorentina è un altro dato sa sottolineare. Ha siglato il gol che ha sbloccato la partita col Rapid, segnando anche quello del 2-0 che ha permesso ai viola di ribaltare il punteggio e accedere alla fase a gironi, ha sbloccato il match col Lecce, col Frosinone e col Cagliari, propiziando il gol dello 0-2 a Marassi colpendo un palo ribadito in rete da Bonaventura e segnato il gol dello 0-3. Mai gol banali, dunque, ma dal peso specifico importante, che in termini fantacalcistici avrebbe portato dei bonus non indifferenti, ancor più alti se la Fiorentina non si fosse fatta raggiungere da Lecce e Frosinone.

CORI. Che ci metta tutto in campo raramente è stato in dubbio, tra falli conquistati e propensione al sacrificio. Raramente perché, è innegabile, più di qualche frizione con l’ambiente c’è stata nei giorni in cui il suo recupero non arrivava mai, col retropensiero che si stesse risparmiando per andare al Mondiale che venne espresso anche da Barone e Italiano nel giorno di Milan-Fiorentina. Un anno dopo quel Fiorentina-Inter in cui il Franchi lo fischiò sonoramente quando dopo pochi minuti lasciò il campo per un altro problema, lo stadio viola ha iniziato ad acclamarlo, col ‘Nico, Nico’ intonato nei confronti del ‘dieci’ viola anche in Fiorentina-Cagliari, pratica che nel calcio moderno difficilmente si vede, soprattutto in una piazza come quella di Firenze in cui negli ultimi anni in pochi sono rimasti a lungo. E la stagione è solamente appena cominciata.

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