Rassegna Stampa

Della Valle-Fiorentina, altra vigilia insieme nel ricordo di Astori. Il patron anche oggi con la squadra

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Non è ancora il tempo di proclami, promesse o spiegazioni. La famiglia Della Valle tornerà a svelare i programmi viola tracciando le linee guida, ma il dolore per la scomparsa di Davide Astori è troppo fresco: e affrontare altri temi pare persino quasi sgradevole. Così scrive La Gazzetta dello Sport. Si era pensato anche a un brevissimo comunicato per confermare ciò, poi si è preferito lasciar perdere. Sarebbe poco delicato, pensano i fratelli Della Valle, approfittare della lunga onda emotiva della comunità viola per tornare su questioni che verranno affrontate più avanti. Cosa diversa invece, è raccogliere il testimone ereditato dalla voglia di compattezza del capitano che non c’è più. Un desiderio di normalità e unione che ha spinto Andrea Della Valle a presentarsi anche ieri al centro sportivo. Un abbraccio ideale a tutta la squadra e parole sussurrate al gruppo prima e dopo la seduta di allenamento del venerdì.

Il patron Andrea è arrivato ieri intorno all’ora di pranzo al centro sportivo. Giusto il tempo di guardare negli occhi i propri ragazzi prima di seguirne da vicino i movimenti sul campo, con la seduta svoltasi allo stadio Artemio Franchi. Programma simile a quello rituale messo in atto durante tutti gli anni presidenza, fino al volontario allontanamento da Firenze dopo le frizioni con la parte più intransigente del tifo. Un’ assenza durata mesi, prima del riavvicinamento iniziato nella trasferta di Bologna di qualche settimana fa. Quando fece visita, insieme al fratello Diego, alla squadra in ritiro. Tra i più felici di quell’evento, oltre al tecnico Pioli, proprio il capitano Astori.

Questa mattina Andrea Della Valle tornerà molto presto al centro sportivo. Seguirà la rifinitura e pranzerà con squadra, staff tecnico e dirigenti. Compreso il presidente esecutivo Mario Cognigni, atteso nella tarda mattinata. Poi lascerà Firenze dopo una 24 ore molto intensa: la sua presenza domani a Torino non è invece attesa. Giorni di pensieri, dolore e voglia di normalità. E’ ancora tempo di vicinanza ed affetto. Il resto può attendere ancora un po’.

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