L’angolano ha segnato ieri il suo 3° gol in campionato, ma dopo il Brugge tutto è cambiato
Palla rubata a Politano, corsa palla al piede verso il centro del campo e rasoterra angolato dove Meret non poteva arrivare. M’Bala Nzola l’ha aspettato tanto questo momento. In campionato non segnava dal 14 gennaio (2-2 con l’Udinese al Franchi): oltre 4 mesi di digiuno nei quali il 27enne colosso angolano ha rinunciato alla Coppa d’Africa per poi finire nel dimenticatoio viola, scrive il Corriere Fiorentino.
NEL FINALE. Di storie però il calcio ne racconta tante, sfidando la logica e l’equilibrio. E così, il ragazzo pagato 14 milioni di euro allo Spezia del d.t. Macia (che ora, scherzi del destino, potrebbe ritrovarselo a Firenze), proprio quando ormai sembrava solo aspettare la fine del campionato per provare a ricominciare altrove, ha cominciato a lasciare il segno. La rete al Bruges all’andata è stata la chiave di tutto. Una specie di liberazione. Una settimana dopo è arrivato il rigore procurato, sempre col Bruges, che ha permesso a Beltran di segnare e portare la Fiorentina alla finalissima di Conference.
VERSO ATENE. Piccole grandi cose made in Angola, che hanno portato Nzola a guadagnarsi minuti e la considerazione di Italiano. Il gol di ieri è il terzo in campionato di M’Bala, settimo di una stagione che resta insufficiente ma che proprio in questo rush finale sta regalando le cose migliori. Per Atene il favorito per una maglia da titolare è ancora Belotti (ieri entrato bene e apparentemente senza i freni dei guai muscolari e dei dolori alla schiena), ma di certo, se ci sarà bisogno mister Italiano potrà contare anche su M’Bala Nzola da Buco-Zau, Angola.

Di
Redazione LaViola.it