Rassegna Stampa

Dea colpita e affondata. L’Europa non è più un sogno

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La squadra di Palladino aggancia la Lazio e rilancia la corsa verso l’Europa. Commisso applaude, il Franchi sogna in grande

La potenza di Moise Kean è la miccia che accende una Fiorentina determinata, compatta e sempre più europea. Il successo per 1-0 contro l’Atalanta, come sottolinea il Corriere Fiorentino, porta ancora la sua firma: una fuga fulminea, un diagonale perfetto e altri tre punti che pesano come macigni nella corsa alle zone alte della classifica.

Con questo risultato i viola salgono a quota 51 punti, agganciando la Lazio (in attesa del posticipo) e restando pienamente nel treno Champions. Una vittoria di valore, arrivata davanti agli occhi del presidente Rocco Commisso, tornato a sorpresa dagli Stati Uniti, accolto dall’ovazione del Franchi.

KEAN DEVASTANTE. Il centravanti classe 2000, lo scorso anno a secco, ha ribaltato ogni pronostico: 16 gol in Serie A, 21 totali con la maglia viola, 24 stagionali contando anche Coppa Italia, Conference League e Nazionale (dove ha appena punito la Germania con una doppietta). Solo Haaland, tra i bomber under 24 nei top 5 campionati europei, ha fatto meglio. Inevitabile la standing ovation al momento del cambio: l’uomo copertina, ormai, è lui.

FIORENTINA SOLIDA E MATURA. La squadra di Palladino non è però solo Kean. Il 3-5-2 conferma equilibrio e verticalità, con un centrocampo che filtra e rilancia: Mandragora e Cataldi instancabili, Fagioli in netta crescita dopo un avvio bloccato dal pressing di De Roon, Gudmundsson sempre pericoloso.

La Fiorentina ha comandato il gioco e sfiorato il raddoppio nella ripresa con Ranieri (clamoroso l’errore a tu per tu con Carnesecchi), Gud e ancora Kean. Ottimi anche gli ingressi di Folorunsho, Zaniolo e Beltran, quest’ultimo applaudito da tutto lo stadio per il pressing finale che ha impedito all’Atalanta di costruire l’ultima azione.

LA DEA CROLLA. I nerazzurri, già colpiti nel morale dallo 0-2 con l’Inter, non hanno mai tirato in porta. Il tridente De KetelaereReteguiLookman è stato annullato dal pressing viola e dall’organizzazione difensiva, e nemmeno i cambi hanno cambiato l’inerzia. Così, la Dea dice addio al sogno scudetto e ora rischia anche il piazzamento Champions.

PALLADINO AMMAZZAGRANDI. Dopo Juventus, Milan, Inter, Roma e Lazio, anche Gasperini cade al Franchi. Raffaele Palladino batte per la prima volta il suo maestro e continua a dimostrare di avere una squadra vera, affamata e in crescita. Il pubblico ha ritrovato entusiasmo, la panchina offre alternative (presto sarà il turno di Adli) e con Commisso in città si comincerà a pianificare il futuro.

Certo, qualche limite c’è: l’assenza di Gosens pesa, Dodô non ha un vero vice e Comuzzo adattato sulla fascia lo conferma. Ma con un Kean così e una squadra che corre e combatte fino al 95’, il sogno Europa non è più una speranza. È un obiettivo. E forse, qualcosa di più.

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