L’ex campione d’Italia con la Fiorentina Picchio De Sisti parla del momento attuale dei viola e del passato legato al successo in campo e al quasi successo da tecnico
Parla così l’ex calciatore e tecnico viola Giancarlo De Sisti al Corriere Fiorentino: “
“Ho letto di Cesare Prandelli e la notizia mi ha molto colpito: è un grande professionista e un uomo equilibrato. Non so quali siano state le ragioni, ma questa è una decisione dell’uomo, oltre che del professionista. E di fronte a certe cose ci vuole solo rispetto. Per Prandelli e per Iachini che torna a lavorare dopo un esonero. Spero che tutto questo possa servire alla Fiorentina a cui resto legatissimo”.
FIORENTINI. Firenze? “Una città incredibile, bella come Roma. Ci ho vissuto, ho vinto, ho sfiorato l’impresa di uno scudetto anche da allenatore, ed ogni volta che ci torno è una festa. Il fiorentino non è facile. È un intenditore. La storia, anche del calcio, ce l’ha nelle vene. È esigente. Mi ha accolto, mi ha apprezzato, continua a farlo. Credo fondamentalmente perché ha capito che pur non essendo io un campione assoluto, ero e sono una brava persona. E dunque un bravo giocatore e un bravo capitano”.
81-82. “Avevo Antognoni. Che giocatore! Con lui bastavano poche parole: Gianca’ vai in campo e fai vedere chi sei. Rischiammo di perderlo per sempre: la ginocchiata di Martina alla testa gelò tutta Firenze e tutto il calcio italiano. Lo persi per metà campionato e con lui, Pecci, altro fenomeno, per cinque lunghe giornate. Ma se non era per l’arbitro Mattei di Macerata che annulla un gol buono a Graziani contro il Cagliari a Firenze, la festa la facciamo noi, non la Juve che vince a Catanzaro. Per un soffio. Due scudetti, da giocatore e da allenatore”.
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Redazione LaViola.it