Il patron del Napoli è stato il vero mattatore della giornata del Giffoni Film Festival: “Il calcio femminile senza fondi pubblici è solo un peso”
Dal calcio al cinema, passando dalla questione stadio del Napoli ‘pronto tra tre anni’ alle piattaforme in streaming come Netflix ‘che hanno ucciso il cinema’, in un incontro senza filtri: un’ora e più a rispondere alle domande dei giurati del Giffoni Film Festival per Aurelio de Laurentiis, giunto oggi a Giffoni Valle Piana per l’inaugurazione del festival del cinema per ragazzi.
Prima parte dell’incontro dedicata al suo Napoli, una squadra che vince ma anche un’azienda che sta sul mercato con successo in un contesto, quello della serie A che De Laurentiis definisce fallimentare: “Io non mi vergogno, come fanno molti oggi, di fare anche la bassa macelleria. Siamo poco più di 100 persone a lavorare nel Napoli, mentre in altri club sono in 500, 600. Questa è la differenza, la sostenibilità vera. Di questo passo se non si prendono decisioni il calcio rischia di sparire nel giro di due-tre anni“. E ne ha pure per il calcio femminile: “I costi sono arrivati alle stelle. Senza fondi pubblici è solo un peso. Prima servono strutture, organizzazione, sponsor veri. Altrimenti restano solo belle parole“.
E sulla questione del centro sportivo azzurro, paragonato al Viola Park, non ha dubbi: “Abbiamo vinto due scudetti con centri sportivi di un certo livello, importante per la prima squadra e meno per le altre. Abbiamo vinto e abbiamo tirato fuori calciatori inviati ad altre squadre. A noi non manca nulla. Il problema del centro sportivo va inserito in un contesto”.
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Redazione LaViola.it